(Public Policy) – Roma, 31 gen – Un tunnel di base di 57 km
(due gallerie indipendenti a singolo binario con rami di
comunicazione ogni 333 metri), dimezzamento dei tempi di
percorrenza per i passeggeri, circa 600 camion in meno su
strada, riduzione annuale di emissioni di gas serra e
creazione 1.000 nuovi posti di lavoro.
Sono questi i dati più significativi del Progetto
definitivo della linea ferroviaria Torino-Lione (Tav),
presentato oggi presso il Consiglio superiore dei Lavori
pubblici del ministero delle Infrastrutture, e approvato
dalla Ltf (Lyon Turin Ferroviaire), società responsabile
dell’opera.
L’Osservatorio Torino-Lione è stata la sede di questo
confronto, iniziato il 12 dicembre 2006 e terminato il 29
gennaio 2013, con dieci gruppi di lavoro e oltre 300
audizioni di cui 65 internazionali. “Durante i lavori – si
legge nella nota del ministero – sono state considerate 11
alternative di tracciato e alla fine è stato individuato il
corridoio migliore anche sulla base dei suggerimenti delle
comunità locali raggruppate in 5 ambiti territoriali
omogenei”.
Il progetto è quasi totalmente in sotterraneo e prevede nei
tratti all’aperto “la riqualificazione delle aree
d’intervento in parte oggi compromesse. Attraverso il
fasaggio, cioè la selezione delle priorità, nella tratta
internazionale, il progetto definitivo ha consentito di
intervenire solo su siti già destinati al trasporto, con
l’utilizzo minimo di terreno vergine”.
Tutte le opere significative della Sezione Transfrontaliera
in Italia sono concentrate in due Comuni; Susa e Chiomonte.
“La Torino-Lione – scrive il ministero – si riduce pertanto
in Italia a 12 km di galleria profonda e a poco più di 3 km
di sistemazioni in superficie nella Piana di Susa
riutilizzando a destinazione ferroviaria l’autoporto
esistente. Il consumo totale di suolo naturale previsto per
la Sezione transfrontaliera (lato in Italia) è meno di un
ettaro, poco più di un campo di calcio”.
PASSERA: STANZIATI QUASI 3 MILIARDI
Presente al Consiglio superiore dei lavori pubblici anche
il ministro delle Infrastrutture Corrado Passera. “Il
Governo – ha detto – ha affrontato e superato tanti problemi
e ha reso possibile la messa in opera di un’infrastruttura
strategica per il territorio, l’Italia e l’intera comunità
europea”.
“Nella Legge di Stabilità – ha proseguito – abbiamo
stanziato quasi 3 miliardi di euro, di cui i primi 840
milioni potranno essere spesi nel triennio 2013-2015 e altri
150 milioni all’anno nel periodo 2016-2029. Ho apprezzato il
modello seguito dall’Osservatorio, che ha ascoltato e
valorizzato i contributi dei territori. Un modello che
abbiamo ripreso anche dal punto di vista normativo,
proponendo un ddl che introduce, anche in Italia, la
procedura di consultazione pubblica”.
“La prosecuzione dei lavori della Torino-Lione e la
realizzazione delle grandi opere, che abbiamo finanziato per
circa 40 miliardi di euro, sono la dimostrazione che
l’Italia può riscattarsi e recuperare il ritardo accumulato
negli anni sul fronte infrastrutturale. È questa una delle
eredità più importanti che lasciamo a chi ci succederà”.
(Public Policy)
RED