Italia-Grecia, l’accordo in aula su pesca e spazi marittimi

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ROMA (Public Policy) – Chiudere ogni aspetto attinente alla delimitazione delle zone marine tra l’Italia e la Grecia, prevedendo la delimitazione delle rispettive zone marittime.

È questo il contenuto di un ddl che ratifica un accordo fatto ad Atene il 9 giugno 2020, che ha concluso il suo iter nella commissione Affari esteri alla Camera. La relatrice, cui è stato votato la scorsa settimana il mandato a riferire in aula (lunedì si è svolta la discussione generale in assemblea), è Iolanda Di Stasio (M5s).

Come riportato nella relazione illustrativa del Governo “attualmente l’unico accordo vigente tra l’Italia e la Grecia in materia di delimitazione dei rispettivi spazi marittimi è quello del 1977, reso esecutivo dall’Italia con la legge 290 del 1980, con cui i due Stati hanno delimitato la piattaforma continentale nel mare Ionio. Nessuno dei due Stati, però, ha finora proclato aree di giurisdizione funzionale (zona di pesca riservata, zona di protezione ecologica o zona economica esclusiva) sulla colonna d’acqua nel mare Ionio”.

ll contenuto del nuovo accordo con il Paese ellenico, secondo Di Stasio, “potrà anche valere quale utile riferimento nella negoziazione di futuri accordi di delimitazione degli spazi marini tra l’Italia e altri Paesi vicini”. Come riportato dalla relatrice la norma fondamentale è l’articolo 1, “che definisce la frontiera marittima sulla colonna d’acqua tra l’Italia e la Grecia non solo rinviando alla linea di delimitazione tracciata per la piattaforma continentale dall’accordo del 1977, ma specificandone anche le coordinate secondo il metodo Wgs-84, che è quello attualmente utilizzato nella cartografia”.

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IAC