Arera a Parlamento e Governo: tutele oltre gennaio 2023

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ROMA (Public Policy) – Prorogare al 1° luglio 2023 l’avvio del sistema a tutele graduali per le microimprese “tramite un apposito atto normativo da adottarsi con urgenza, visto l’approssimarsi delle procedure concorsuali per l’affidamento dello stesso. Tale termine consentirebbe lo svolgimento delle suddette procedure concorsuali nel corso del primo trimestre del medesimo anno. In proposito, occorre in ogni caso prendere atto del fatto che, per cause di forza maggiore dovute all’indisponibilità dei sistemi informatici di Acquirente unico, il termine del 1° gennaio 2023 non potrà comunque essere rispettato, nonostante gli sforzi profusi dallo stesso Acquirente unico per accelerare le attività”.

Così l’Autorità per l’energia in una segnalazione inviata a Parlamento e Governo – i cui contenuti erano stati anticipati giovedì scorso nella nota di aggiornamento dei prezzi – in cui chiede, di fatto, di posticipare il termine della fine della tutela di elettricità e gas.

“Le aste avrebbero già dovuto svolgersi nella prima metà di settembre per concludersi a inizio ottobre, in tempo utile per l’esecuzione di tutte le attività funzionali al trasferimento dei punti di prelievo ai nuovi esercenti il Stg per le microimprese; attività che richiedono circa tre mesi. Con il differimento del termine di avvio del servizio a tutele graduali per le microimprese – prosegue Arera – si potrebbero anche intercettare eventuali ulteriori interventi di mitigazione annunciati dalla Commissione europea in risposta all’invito del Consiglio dell’Unione europea, quali l’introduzione di eventuali massimali al prezzo del gas naturale ovvero l’attivazione di strumenti di emergenza per garantire la liquidità dei mercati. Qualora la data di svolgimento delle procedure per l’assegnazione del Stg per le microimprese fosse posticipata, si renderebbe parimenti opportuna una proroga delle procedure per l’affidamento del Stg destinato ai clienti domestici, in modo da mantenere la gradualità del percorso attualmente previsto dalla legge Concorrenza e rispettare al contempo le scadenze previste dalla direttiva europea 944/2019″.

L’Autorità, inoltre, ribadisce qui anche l’esigenza di allineare i termini di rimozione dei regimi di tutela di prezzo per entrambi i comparti di energia elettrica e di gas naturale, “sia per garantire maggiore trasparenza e coerenza informativa ai consumatori domestici di entrambi i servizi che ancora non hanno scelto un fornitore sul mercato libero, sia per intercettare il possibile ritorno verso la normalità delle condizioni di mercato. Infine, si evidenzia che le tempistiche per l’attuazione delle riforme in materia previste dagli impegni del Paese nel Pnrr hanno del resto un termine congruo con un eventuale atto normativo in tale direzione”.

Più nel dettaglio, Arera evidenzia le “rilevanti criticità” legate all’imminente rimozione dei regimi di tutela di prezzo – fissata al 1° gennaio 2023 per le microimprese del settore elettrico e per i clienti domestici di gas naturale – “in un contesto, quale quello attuale, caratterizzato da forti tensioni e variabilità dei prezzi dell’energia che hanno raggiunto livelli mai sperimentati prima”. L’Autorità suggerisce il nuovo termine al 1° luglio 2023.

Arera, inoltre, evidenzia come il termine per l’adozione del servizio a tutele graduali (Stg) – per assicurare, dalla data di rimozione del servizio di maggior tutela, il servizio ai clienti finali che non hanno un fornitore nel mercato libero – “non potrà essere rispettato per cause di forza maggiore dovute a un attacco hacker che ha reso indisponibili i sistemi informatici di Acquirente unico, soggetto responsabile delle procedure concorsuali per l’assegnazione del Stg. Tale più recente vicenda si inserisce, in ogni caso, in un contesto di forte tensione sui mercati energetici con prezzi molto elevati e variabili nel tempo che hanno indotto l’Autorità ad intervenire sui meccanismi di formazione del prezzo per il servizio di tutela del gas naturale e, contestualmente alla presente segnalazione, a rivedere fortemente al rialzo i prezzi del servizio di maggior tutela dell’energia elettrica”.

E ancora, evidenzia la segnalazione, “l’attuale volatilità e l’incertezza sulle attese dei prezzi futuri rendono, infatti, molto difficile anche per gli operatori formulare delle previsioni realistiche sui valori che si realizzeranno nel corso del periodo di assegnazione del Stg (pari a quattro anni). In un simile scenario, è ragionevole presumere che i partecipanti alle aste siano indotti a valutazioni più prudenziali rispetto “all’ordinario” in merito ai potenziali maggiori costi in cui potrebbero incorrere. Non può, peraltro, neanche escludersi che alcuni degli operatori che hanno presentato istanza di partecipazione alle procedure concorsuali decidano di non prendervi parte considerando i rischi eccessivamente elevati anche alla luce dell’attuale crisi di liquidità che affligge il settore in tutta Europa”. Queste circostanze, per Arera, “potrebbero portare all’esito paradossale di una maggiore concentrazione dell’offerta in seguito alle aste, nonché alla formazione di prezzi più elevati di quelli che si formerebbero in condizioni di mercato ordinarie ed eventualmente anche alla mancata assegnazione di una o più aree territoriali. Un simile scenario sarebbe poi aggravato dal fatto che, ai sensi del decreto del ministro della Transizione ecologica del 31 agosto 2022, i clienti inerti che, alla fine del periodo di assegnazione del Stg per le microimprese siano ancora ivi riforniti, in quanto presumibilmente meno capaci di orientarsi nel mercato, passerebbero al mercato libero, aderendo – mediante silenzio assenso – all’offerta proposta dal proprio esercente avendo un riferimento di prezzo più elevato del normale”.

Per l’Autorità, inoltre, “la proroga di avvio del servizio a tutele graduali per le microimprese consentirebbe, peraltro, di coordinare il superamento delle tutele di prezzo con le misure di mitigazione dei prezzi a beneficio dei clienti finali che potrebbero essere adottate dal Parlamento in attuazione di detto Regolamento. Coerentemente con il differimento della data di svolgimento delle procedure per l’assegnazione del Stg per le microimprese, si renderebbe parimenti opportuno posticipare anche le procedure per l’affidamento del Stg destinato ai clienti domestici, in modo da mantenere quel percorso graduale – come attualmente previsto dalla legge Concorrenza – che risulta a sua volta necessario per permettere l’esecuzione di procedure di gara distinte per gruppi di clienti finali e non simultanee, così da favorire esiti di gara più competitivi”.

La proroga, conclude Arera, “risulterebbe coerente” con l’impegno assunto dal Paese nel Piano nazionale di ripresa e resilienza che prevede non tanto che tale processo si concluda entro il 1° gennaio 2023 ma che abbia inizio a quella data. “Circostanza questa effettivamente realizzata dal momento che le misure regolatorie funzionali al raggiungimento della prima tappa relativa alle microimprese sono già state adottate”, evidenzia Arera.

La fine del sistema di tutela, ad oggi prevista al 1° gennaio 2023 secondo Arera, dovrebbe essere prorogata anche per i clienti domestici del gas. “Il passaggio di tali clienti al mercato libero in un momento connotato da prezzi particolarmente elevati rischia, infatti, di penalizzare proprio i clienti meno pronti ad orientarsi tra le offerte di mercato. Pertanto, l’Autorità ribadisce l’esigenza di un allineamento di tale termine a quello previsto per i clienti domestici del servizio di maggior tutela, anche per scongiurare il concreto rischio di ingenerare confusione informativa tra i vari gruppi di clienti interessati attualmente da scadenze differenziate per la rimozione delle tutele di prezzo nei due comparti”, conclude l’Autorità. (Public Policy)

FRA