LA STABILITÀ VISTA DAI SINDACATI

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LA STABILITÀ VISTA DAI SINDACATI

(Public Policy) – Roma, 21 ott – Il Governo deve cambiare rotta con la legge di Stabilità. Si deve puntare alla riduzione delle tasse per dipendenti e pensionati. Questo il monito lanciato dai tre segretari di Cgil, Cisl e Uil (Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti) lanciato durante una conferenza stampa nella sede della Uil a Roma, al termine dell’incontro sulla legge di Stabilità.

“Per il mese di novembre abbiamo programmato uno sciopero di quattro ore“. Lo annuncia la segretaria nazionale della Cgil Susanna Camusso durante una conferenza stampa nella sede della Uil a Roma, al termine dell’incontro di Cgil, Cisl e Uil sulla legge di Stabilità. “Sono cinque anni – aggiunge – che si ripetono finanziarie che non danno risposte al Paese e che lo mantengono in un uno stato recessivo“.

“C’è bisogno – dice ancora Camusso – di un’offerta di qualità per i cittadini. Le risorse per detassare il lavoro si possono trovare accorpando le società partecipate più piccole e riducendo gli sprechi. E si può fare così ordine delle società pubbliche che non hanno una vera efficacia. Questo può portare delle risorse, così come la tassazione sulle rendite. Il nostro problema è la recessione del Paese, non c’è più tempo. Il 2013 deve essere l’ultimo anno della recessione, ma se non cambiano le politiche economiche e dell’occupazione non può ripartire la domanda interna e non si può cambiare passo”.

“Nelle prossime ore – spiega la leader Cgil – tradurremo quanto detto in un testo che divulgheremo. Abbiamo deciso di rivederci a metà novembre per fare una valutazione del lavoro fatto fino a quel momento dal Parlamento sulla legge di Stabilità”.

Per Luigi Angeletti, segretario nazionale della Uil, “il Governo non può rimanere sordo ad alcune richieste che arrivano dalla società civile, il Paese è in ristagnazione, non cresce. Con questa legge di stabilità abbiamo condannato il Paese alla stagnazione sia per il 2014 che per il 2015″.

“Avevamo chiesto di detassare gli utili delle aziende reinvestiti – dice infine il segretario Cisl Raffaele Bonanni – ma questo non è stato fatto. Di accorpare le società partecipate più piccole, ma è mancata la scelta di ripartire dal lavoro. C’è un gioco pauroso di ruberie e di sprechi nel Paese. Se al Governo interessa avere l’appoggio della parte del Paese che noi rappresentiamo, allora dovranno cambiare alcune parti della legge di stabilità, altrimenti ci saranno delle conseguenze: ogni scelta ha un prezzo”.

CAMUSSO RISPONDE A FASSINA
“La legge non è il segno del cambiamento. È stato un errore non fare una legge che non avesse al centro il lavoro“. Risponde così la segretaria nazionale della Cgil Susanna Camusso al viceministro Stefano Fassina, che oggi in un’intervista a Repubblica ha spiegato le motivazioni che lo hanno indotto a ritirare la minaccia di dimissioni da viceministro del governo Letta. (Public Policy)

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