Lavoro, tecnici Camera: non rimandare regole Durc online a decreto attuativo

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ROMA (Public Policy) – “Il termine di 60 giorni” per l’emanazione del decreto attuativo che dovrà definire “i requisiti, i contenuti e le modalità” del nuovo Durc online “appare ottimistico in presenza di una procedura che contempla, anche nel caso di regolamento interministeriale come quello attualmente previsto, il parere del Consiglio di Stato e la registrazione della Corte dei conti”.

È quanto si legge nel dossier predisposto dai tecnici del Servizio studi della Camera sulla valutazione della qualità e limiti di contenuto del decreto Lavoro, in esame in XI commissione. Secondo i tecnici, sarebbe opportuno “riformulare le disposizioni inserendo la nuova disciplina della attestazione della regolarità contributiva direttamente nel provvedimento in esame”, senza rimandare le nuove regole a un futuro decreto interministeriale.

L’articolo 4 del dl introduce norme per la cosiddetta “smaterializzazione” del Documento unico di regolarità contributiva (Durc), attraverso una semplificazione dell’attuale sistema di adempimenti richiesti alle imprese per la sua acquisizione. Più nel dettaglio, si prevede che la verifica della regolarità contributiva nei confronti dell’Inps, dell’Inail e, per le imprese operanti nel settore dell’edilizia, delle Casse edili, avvenga, da parte di chiunque vi abbia interesse, in tempo reale e con modalità esclusivamente telematiche, attraverso un’interrogazione negli archivi dell’Inpa e dell’Inail.

Il risultato dell’interrogazione ha una validità di 120 giorni. Infine, il comma 3 stabilisce che l’interrogazione assolve all’obbligo di verificare presso la Banca dati nazionale dei contratti pubblici la sussistenza del requisito di regolarità contributiva. (Public Policy)

SOR