ROMA (Public Policy) – “Siamo stati sorpresi dalla partecipazione di pari rango di altri soggetti alla cabina di regia. L’attuale formulazione è in parte fonte di preoccupazione per noi al riguardo. In primis le istituzioni finanziarie pubbliche – Cdp, Sace, Simest – dovrebbero essere indirizzate con forza nel loro operato da parte del Governo e essere allineate agli obiettivi di politica estera. Nonostante sia utile la loro consultazione, riteniamo che la partecipazione di pari rango al processo decisionale rappresenti un conflitto d’interessi, dal momento che queste istituzioni hanno relazioni preferenziali con alcuni soggetti economici privati che potrebbero essi stessi essere beneficati dal piano”.
Così Antonio Tricarico di ReCommon, in audizione mercoledì in commissione Esteri-Difesa del Senato sul dl Piano Mattei.
“In seconda battuta fanno altresì parte della cabina di regia i rappresentanti di imprese a partecipazione pubblica. Anche in questo caso sarebbe auspicabile un indirizzo del Governo rispetto alle loro strategie e operatività delle partecipate. Concedere un potere decisionale a pieno titolo ci sembra eccessivo“.
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VAL