BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – Il prossimo trilogo sulla legge climatica europea è stato fissato martedì prossimo, 20 aprile, nel pomeriggio. Lo apprende Policy Europe da diverse fonti diplomatiche.
Proprio mercoledì il tema è stato affrontato dagli ambasciatori permanenti degli Stati membri, nel Coreper, che in tarda serata hanno concordato un aggiornamento del mandato negoziale alla presidenza portoghese del Consiglio Ue, in vista dell’incontro della prossima settimana, che sarà focalizzato soprattutto sul target 2030.
L’impianto – a quanto si apprende da fonti diplomatiche – resta quello votato dai capi di Stato e di Governo al Consiglio europeo di dicembre. Dunque le speranze che il Parlamento europeo ottenga un innalzamento del target 2030 al 60% si affievoliscono ancora di più, con il Consiglio fermo sulla sua posizione di una riduzione del 55% rispetto alle emissioni del 1991.
Una piccola concessione, nel nuovo mandato approvato, è stata ottenuta con riferimento al tema delle emissioni negative (post 2050), che potrebbero venir inserite ma solo nelle premesse della direttiva e come aspirazione. Gran parte del dibattito, nel corso dell’ultimo Coreper, si è invece concentrato sul tema dei carbon sink, gli assorbitori naturali di CO2, come gli alberi, che giocheranno un ruolo fondamentale nel raggiungimento del target 2030 (net-target). Il Consiglio Ue, nel mandato aggiornato, sarebbe venuto incontro a una delle richieste del Parlamento europeo, prevedendo una minore enfasi nell’utilizzo dei natural sink con un maggiore sforzo, nel raggiungimento del target prefissato, nella riduzione delle emissioni.
La presidenza portoghese – a quanto si apprende – punta a chiudere i negoziati la prossima settimana, dopo 5 triloghi e 10 incontri tecnici, considerando anche che a giugno la Commissione europea dovrebbe varare il pacchetto di norme per il raggiungiumento dei target climatici. Ad ogni modo – ribadisce una fonte diplomatica riferendosi al prossimo round negoziale – “niente è concordato fino a che tutto non è concordato”. (Public Policy / Policy Europe) NAF