(Public Policy) – Roma, 18 ott – “Mi preme ricordare due
cose”, ha detto il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli,
intervenendo oggi in Aula a Palazzo Madama sulla legge di
Stabilità, riferendosi agli interventi fiscali e di equità”.
ABBIAMO ABBASSATO LE TASSE
“Innanzitutto che la legge riduce senza dubbio le imposte.
Senza di essa l’Iva, ad esempio, sarebbe salita di due
punti, mentre con la legge si riduce di un punto”. Come
Governo ci eravamo dati l’obiettivo di eliminare questo
gradino fiscale di un aumento di 6,5 miliardi di imposte
dovuto all’aumento di due punti dell’Iva”. Abbiamo agito su
tre assi: quello dell’Iva, quello dell’Irpef per i redditi
delle prime due fasce, e su quello degli incentivi fiscali
alla produttività.
MISURE DI ATTENZIONE ALLE FASCE DEBOLI
Per quanto riguarda le considerazioni di equità e se il
bilanciamento fiscale contenuto nel ddl Stabilità “vada
effettivamente a vantaggio delle classi più deboli”, Grilli
ha ricordato la riduzione fiscale “concentrata solo sulle
prime due aliquote”.
Altro aspetto di equità, per il ministro, consiste
nell’aver deciso “di non intervenire su alcuni strumenti di
rilevanza sociale, come le pensioni d’invalidità e gli
assegni d’accompagnamento, e di aver escluso dal tetto delle
detrazioni nell’ambito della revisione, a nostro parere
inevitabile, delle deduzioni e detrazioni fiscali, spese
importanti come quelle sanitarie”.
OCCUPAZIONE FEMMINILE
Grilli ha toccato anche il tema degli incentivi fiscali
all’occupazione femminile. “Non è stato ancora discusso in
dettaglio come anche il sistema fiscale possa portare a
giusti incentivi per l’occupazione femminile – ha commentato
il ministro dell’Economia – ma ci impegnamo a verificare e
studiare se anche nel fisco si possa introdurre un sistema
per incentivare il lavoro delle donne”. (Public Policy)
LEP