Lo Spillo

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ROMA (Public Policy) – di Enrico Cisnetto – Meno male che ogni tanto il governo ci (r)assicura. L’ultimo Consiglio dei ministri ha approvato in esame preliminare, su proposta del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, il decreto legislativo che recepisce la direttiva Ue “Solvency II”. Una norma comunitaria di primo livello che ha lo scopo di uniformare e rafforzare a livello europeo le regole per le assicurazioni che operano nei settori “vita” e “danni”.

Oltre al lodevole obiettivo di voler integrare a livello continentale questo delicato comparto, c’è anche molto altro. Per tutelare gli assicurati, infatti, si introducono più efficaci forme di vigilanza, nuovi criteri di valutazione, si prevedono requisiti patrimoniali ancorati ai rischi effettivi: in pratica, dopo le banche, anche le assicurazioni avranno la loro Basilea II. Se, come scritto nella bozza del decreto, verranno tenuti in conto i cicli economici, la natura e la complessità delle attività e se le regole saranno meno asfittiche di quelle previste per gli istituti di credito, ci saranno sicuramente dei vantaggi diffusi.

Innanzitutto, l’Istituto italiano di vigilanza sulle assicurazioni (Ivass) collaborerà con l’Autorità europea (Aeap), le banche centrali dei vari Paesi e con la Bce. L’unica strada affinché i controlli su assicurazioni che ormai operano in modo completamente transfrontaliero in Europa siano davvero efficaci. Inoltre, per svolgere questo lavoro, l’Ivass potrà aumentare il proprio personale e il proprio bilancio.

Senza contare che, se i prossimi passi rimarranno nella direzione tracciata, questa rafforzata vigilanza permetterà il ripetersi dei nefasti casi del passato in cui, di fronte alle prime difficoltà, compagnie assicurative con rating da tripla A ma sede in qualche Paese straniero chiudessero baracca e burattini lasciando i clienti italiani con un pugno di mosche in mano.

Poiché grande parte del risparmio degli italiani, poi, si sta progressivamente dirigendo verso polizze vita, danni, e pensioni integrative, è assolutamente necessario che il settore abbia basi di cemento armato che garantiscano il futuro di tutti noi. Adesso la parola passa al Parlamento, nelle competenti commissioni. Poi tornerà a Bruxelles. Ci è stato assicurato che il percorso andrà avanti. Ci auguriamo che anche queste assicurazioni siano solide. (Public Policy)

@ecisnetto