(Public Policy) – Roma, 21 dic – (di Sonia Ricci) Ha
pubblicato un video messaggio in rete diretto a Beppe
Grillo, in pochi giorni ha raggiunto quasi 30 mila
visualizzazioni. Il titolo parla chiaro: “Salviamo il
Movimento 5 Stelle! Messaggio a Beppe Grillo”. Il comico
genovese però non ha risposto a Federico Pistono, 27 anni,
tra i fondatori dei Grilli biellesi, laureato in
informatica, attivista politico e blogger.
Nel video rivolto al leader del M5S, Pistono critica il
sistema informatico e di gestione del sito internet del
Movimento (www.beppegrillo.it): “Il processo che hai messo
in piedi non è né partecipativo né democratico – dice -.
Vogliamo dare in mano alla gente il potere di decidere le
cose tramite un processo effettivamente democratico? Solo
così le cose potranno essere decise insieme e non ci saranno
più le tue direttive e quelle di Casaleggio. Un vero sistema
di collaborazione, non quello che c’è adesso”.
D. GRILLO NON TI HA RISPOSTO. CHE NE PENSI?
R. Ha questa tendenza a rispondere solo ai critici che lo
insultano. Il modo più facile per non affrontare mai il
problema. Non speravo che mi rispondesse, ma magari lo farà.
Tra l’altro il video è stato visto da più persone di quanti
hanno votato alle “Parlamentarie”: quasi 30 mila persone in
cinque giorni, contro i 23 mila che hanno votato.
D. QUAL’È LA TUA IDEA DI POLITICA?
R. È il popolo che deve partecipare. I rappresentanti
rimangono solo dei rappresentanti. Ognuno deve prendere
parte attiva alla vita politica, senza per forza dover
ricevere uno stipendio o essere un candidato ad un partito.
Se continuiamo a muoverci con l’idea che abbiamo bisogno di
leader, di condottieri che ci dicano ‘cosa dobbiamo fare’,
non facciamo altro che tornare indietro. L’atteggiamento
perdente è proprio questo.
D. COSA MANCA AL M5S?
R. Mancano due cose. La prima è che non esistono strumenti
per una vera partecipazione democratica, perché il forum che
c’è adesso (www.beppegrillo.it, Ndr) è ridicolo. Puoi solo
commentare. Non è vero strumento collaborativo. Mancano gli
strumenti tecnici per una vera piattaforma partecipativa.
La seconda è la mancanza di comprensione da parte di Beppe
e il suo staff di cosa vuol dire ‘collaborare’. Una comunità
che può essere chiamata tale, mette dei pilastri, delle
regole, ma allo stesso tempo prende tutte le decisioni
insieme. Invece, nel M5S quante decisioni sono state prese
dalla comunità? Zero. Se vogliamo che il Movimento sia tale
dobbiamo cambiare questa situazione.
D. COSA PROPONI?
R. La mia proposta è quella di utilizzare una wiki, una
piattaforma web sullo stile di wikipedia, dove l’accesso è
ristretto agli iscritti al movimento. Possono farlo solo
tramite l’inserimento dei dati personali, in modo da essere
riconoscibili.
D. PERCHÉ GRILLO E CASALEGGIO NON L’HANNO ANCORA FATTO?
R. Perché è più difficile gestire una vera comunità che
partecipa. Tra l’altro non è nulla di così innovativo, si
tratterebbe solamente di prendere strumenti che sono già
stati sviluppati da dieci anni.
Casaleggio ha fatto l’errore di mischiare il M5S e il sito
beppegrillo.it. Il sito del Movimento doveva e deve essere
gestito da una no profit e da volontari, da un’entità
chiamata M5S, ma che non deve avere niente a che fare con la
Casaleggio Spa. Deve essere gestita come Wikipedia.
Il sito deve essere un’entità separata, di proprietà della
comunità con un “codice sorgente” aperto, gestito da tutti.
Se non vengono fatti questi cambiamenti c’è il forte rischio
che il movimento finisca. (Public Policy)
SOR