ROMA (Public Policy) – Sebbene la prossima legge di Bilancio sarà materialmente realizzata e varata dal Governo che si formerà a seguito delle elezioni del 25 settembre, secondo quanto apprende Public Policy, i tecnici del ministero dell’Economia sarebbero al lavoro già ora per quantificare i costi delle varie ipotesi di misure (che stanno emergendo dalle proposte dei partiti in campagna elettorale).
In particolare, si apprende, il lavoro in corso da parte degli uffici tecnici del Mef sarebbe quello di quantificare gli oneri delle misure e approntare bozze di ipotetiche norme. Visti i tempi delle elezioni e quelli della presentazione in Europa del quadro programmatico, e poi della legge di Bilancio vera e propria (entro ottobre di norma) – questa la ratio – gli uffici lavorano perché il nuovo Esecutivo che uscirà dalle urne possa trovare parte del lavoro già pronto. E, così, accelerare il varo della manovra 2023, onde evitare di allungare troppo i tempi di approvazione, comprimere quelli del successivo esame parlamentare e rischiare l’esercizio provvisorio.