Verso la Manovra: le anticipazioni nel Documento di finanza pubblica

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ROMA (Public Policy) – Il Consiglio dei ministri di giovedì scorso ha varato il Documento programmatico di finanza pubblica (erede della Nadef) all’interno del quale si traccia la cornice macroeconomica della prossima legge di Bilancio il cui testo dovrebbe essere approvato per metà ottobre.

“Confermiamo la linea di ferma e prudente responsabilità che tiene conto della necessità della tenuta della finanza pubblica nel rispetto delle nuove regole europee e delle imprescindibili tutele a favore della crescita economica e sociale dei lavoratori e delle famiglie”, le parole del titolare del Mef Giancarlo Giorgetti dopo l’approvazione del Dpfp (sul quale verrà audito in Parlamento mercoledì alle 20.30).

Lo scenario programmatico del Documento – spiega il Mef – conferma l’andamento dell’indebitamento netto previsto dal Psb e ribadito nel Dfp dello scorso mese di aprile (2,8% per l’anno 2026, 2,6% per l’anno 2027 e a 2,3% per l’anno 2028) e consente di rispettare il percorso della spesa netta concordato a livello europeo in quanto è coerente con la traiettoria. Il rapporto deficit Pil si attesta per il 2025, al momento, al 3% mentre il Pil 2025 allo 0,5%.

All’interno del Dpfp viene anticipato anche qualcosa sulla prossima Manovra finanziaria. “La Manovra 2026- 2028 finanzierà interventi per un ammontare medio annuo di circa 0,7 punti percentuali di Pil”, si legge nel documento dal quale emerge anche come “concorrerà al finanziamento della Manovra una combinazione di misure dal lato delle entrate e, per circa il 60%, di interventi sulla spesa”.

In merito ai contenuti, invece, il Documento anticipa che “con la Manovra si darà luogo a una ricomposizione del prelievo fiscale riducendo l’incidenza del carico sui redditi da lavoro e si garantirà un ulteriore rifinanziamento del fondo sanitario nazionale”. Ci sarà spazio, poi, per misure che saranno volte a stimolare gli investimenti delle imprese e a garantirne la competitività.

Ma si punterà anche a incrementare le misure a sostegno della natalità e della conciliazione vita-lavoro. Sarà, per esempio, “confermata e potenziata” la misura del bonus di 40 euro alle mamme lavoratrici. (Public Policy) GPA

(foto cc Palazzo Chigi)