Audizioni finite, tocca agli emendamenti: il punto sulla Manovra

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di Giuseppe Pastore

ROMA (Public Policy) – Terminato il ciclo di audizioni sulla Manovra, in commissione Bilancio al Senato ci si prepara alla fase emendativa. Il termine per la presentazione delle proposte di modifica è fissato per venerdì prossimo alle 10. Intanto però i gruppi di maggioranza si sono già dati delle scadenze interne.

Intanto, oggi in commissione inizierà la discussione generale sul testo della legge di Bilancio. E potrebbe essere anche fissato un incontro con il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani per definire il numero di segnalati il cui termine è già fissato per martedì 18 novembre alle 19.

Al momento l’obiettivo resta quello di incassare il via libera definitivo in aula entro il 15 dicembre. I relatori, nominati al termine delle audizioni della scorsa settimana, sono i senatori Guido Quintino Liris (FdI), Dario Damiani (FI), Claudio Borghi (Lega) e Mario Borghese (Maie-Nm).

Sebbene molti temi oggetto di modifiche siano già stati anticipati dalle varie forze politiche di maggioranza, bisognerà considerare che “i nuovi parametri europei impongono una attenta valutazione degli effetti finanziari delle proposte emendative”, ha avvertito nel corso della sua audizione il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

È proprio il caso della volontà della Lega, di ampliare la platea di beneficiari della ‘Pace fiscale’. “Espandere la rottamazione come chiede la Lega richiede una copertura e voglio vedere la copertura che c’è”, ha detto il titolare del Mef. Altro tema attenzionato dalla Lega, come noto, è il contributo atteso dalle banche. “Il Parlamento è sovrano, se vorrà diminuirlo lo diminuirà, se vorrà aumentarlo, l’aumenterà. Certamente ogni azione deve essere proporzionata alle finalità per cui si interviene”, ha detto ancora Giorgetti.

Tra i temi su cui si attendono modifiche, anche la tassazione degli affitti brevi. Per Lega e Forza Italia, come noto, la norma andrebbe cancellata. Noi moderati, invece, ha annunciato un emendamento “non per eliminare l’aumento dell’aliquota al 26% sugli affitti brevi per chi usa piattaforme, ma per finanziare con quelle risorse l’introduzione di una cedolare secca al 15% sui contratti a canone libero, mantenendo invariato il 10% per i contratti a canone concordato”, ha fatto sapere il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi.

“Siamo intervenuti sulla cedolare secca” e “non crediamo di aver danneggiato proprio nessuno di quelli che devono abitare nella propria abitazione”, ha detto il ministro difendendo la norma inserita in Manovra. Ma – ha evidenziato – “c’è da fare una riflessione sul fatto che nel corso degli anni il sistema ha prodotto un vantaggio relativo ad affittare ai turisti per brevissimi periodi di tempo rispetto a famiglie meno abbienti o a chi cerca residenza per la propria famiglia. Questo è un dato di fatto, ci sono altre soluzioni? Bene, siamo assolutamente disponibili a valutarle”. (Public Policy)

@cg_pastore

(foto cc Palazzo Chigi)