BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – Dai contratti per differenza a due vie ai meccanismi di capacità che diventano strutturali, passando per i cosiddetti strumenti di peak shaving. Sono alcuni degli elementi contenuti nella riforma del mercato elettrico, concordata mercoledì notte dai colegislatori Ue.
La riforma, proposta dalla Commissione a marzo dopo la crisi dei prezzi scatenata dalla guerra in Ucraina, mira a rendere i prezzi dell’elettricità meno dipendenti dalla volatilità dei combustibili fossili, a proteggere i consumatori dai picchi di prezzo, ad accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e a migliorare la protezione dei consumatori. La proposta fa parte di una più ampia riforma della struttura del mercato dell’elettricità dell’Ue, che comprende anche un regolamento volto a migliorare la protezione dell’Ue contro la manipolazione del mercato attraverso un migliore monitoraggio e una maggiore trasparenza (Remit), concordato il 16 novembre.
Ecco gli elementi principali dell’intesa, che ora dovrà essere confermata dagli ambasciatori Ue (Coreper) e dalla commissione Industria ed energia (Itre) del Parlamento Ue:
CONTRATTI PER DIFFERENZA
Arrivano i contratti per differenza a due vie per finanziare investimenti in nuovi impianti di produzione di energia elettrica basati su energia eolica, solare, geotermica, idroelettrica senza bacino e nucleare. Nei contratti per differenza a due vie, un’autorità pubblica compensa il produttore di energia se i prezzi di mercato scendono troppo, ma raccoglie i pagamenti da lui se i prezzi sono troppo alti. Le regole per i contratti per differenza si applicheranno solo dopo un periodo di transizione di tre anni dall’entrata in vigore del regolamento, così da mantenere la certezza giuridica per i progetti in corso. Gli Stati membri potranno sovvenzionare gli impianti esistenti solo se sono sottoposti a repowering, estensione della durata di vita o espansione della capacità (questo vale anche per le centrali nucleari).
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NAF