(Public Policy) – Roma, 31 gen – Il prestito di 4 miliardi
al Monte dei Paschi è “precauzionale e serve a coprire la
forte esposizione della banca verso i titoli di Stato. Ma
per rassicurare chi è preoccupato per il modo in cui vengono
usate le risorse si potrebbe imporre la nomina di un
rappresentante del Tesoro nel consiglio di amministrazione
della Banca”.
Lo ha detto Stefano Fassina, responsabile economico del Pd,
intervistato a La Stampa. Poi ha aggiunto: “Bisogna dare la
possibilità a Profumo e Viola di procedere con il piano di
risanamento e creare le condizioni perché il prestito venga
restituito”.
Sulla Fondazione Mps, che ha manifestato la volontà di
ridurre a meno del 33,5% la quota detenuta nella banca
toscana, Fassina ha affermato: “Pronti a scendere? Mi pare
che la situazione li costringa a cedere quote”.
CAMBIARE LA LEGGE CIAMPI
Secondo l’economista, la legge Ciampi andrebbe cambiata e
rafforzata per evitare che in futuro qualche Fondazione
possa avere la tentazione di riprendere il controllo delle
banche. In questo modo si potrebbe definire la composizione
delle nomine politiche. “Ciò detto è vero: la Fondazione si
è ostinata a mantenere il controllo”, ha spiegato Fassina.
“Ricordo sempre che a Siena c’era un sindaco, Ceccuzzi, che
ha pagato un prezzo politico molto alto per aver tentato di
cambiare lo status quo”.
FONDAZIONI E BANCHE DIVISE? GRAVE ERRORE
Fassina sostiene che sarebbe un grave errore immaginare che
Fondazioni e banche prendano due strade diverse: “Pur con
tutti i limiti di un circuito chiuso, le Fondazioni sono
state uno spazio di democrazia economica”. (Public Policy)
DAP