(Public Policy) – Roma, 8 mar – (di Leopoldo Papi)
All’indomani del voto, l’Italia è alle prese con un rebus
politico di cui non si vede la soluzione, e con previsioni
di una crisi economica tra le peggiori del dopoguerra. I
mercati finanziari per ora non sembrano scontare
l’incertezza nella formazione della maggioranza parlamentare
e del nuovo esecutivo, ma quanto ancora potranno aspettare?
Risponde Alberto Quadrio Curzio, economista dell’università
Cattolica di Milano.
D. L’IMPASSE POLITICA DOPO LE ELEZIONI PUÒ PORTARE
INSTABILITÀ SUI MERCATI FINANZIARI?
R. “Credo che l’attuale sostanziale stabilità dei mercati
sia certamente un fattore molto positivo. Ma la storia
insegna che dopo le elezioni, il protrarsi di periodi lunghi
prima che si vada a individuare un esecutivo, porta sempre
rischi con sé. I mercati sono sempre alla ricerca di
operazioni più o meno speculative da porre in essere.
D. QUANTO TEMPO PUÒ DURARE L’INCERTEZZA POLITICA, SENZA
PROVOCARE REAZIONI NEGATIVE DEL MONDO FINANZIARIO?
R. È difficile prefigurare un tempo massimo oltre al quale
non si dovrebbe andare. Penso che ci dovrà essere una
decisione entro tempi ragionevoli, come d’altronde è dettato
dalle scadenze istituzionali. Sono fiducioso e certo che il
presidente della Repubblica, nell’esercizio delle sue
funzioni, saprà individuare una soluzione adeguata alle
esigenze del Paese.
D. CHI HA RAGIONE TRA CHI SOSTIENE LA LINEA DELL’AUSTERITÀ
E DELLE RIFORME E CHI CHIEDE ALL’EUROPA MENO RIGORE E PIÙ
CRESCITA?
R. Non c’è alternativa. L’alleggerimento e la
flessibilizzazione dei patti europei è necessaria, e nel
contempo bisogna continuare con le riforme in modo tale da
rendere più efficiente il sistema, ma anche rilanciare la
crescita e l’occupazione perché noi stiamo soffrendo molto,
troppo, rispetto ad altri Paesi.(Public Policy)
LEP