(Public Policy) – Roma, 12 dic – Lo spread che torna ad
essere un incubo per l’Italia, la mancanza di crescita,
misure per dare lavoro e attenuare la recessione. Sarebbero
queste le prime preoccupazioni del segretario del Pd, Pier
Luigi Bersani, nel caso fosse eletto presidente del
Consiglio. Questioni affrontate durante l’intervista di ieri
su Class Cnbc (Sky) e ripresa stamani dal quotidiano Italia
Oggi.
La futura coalizione di centrosinistra porterà avanti gli
impegni presi con l’Europa, cercando assieme agli altri
partiti progressisti “di migliorare la politica europea.
Siamo convinti – ha detto Bersani – che la sola austerità
non possa bastare. Sono candidato – ha continuato – di una
formazione di centrosinistra, che è la forza più europeista
che ci sia in Italia e che ha portato l’Italia nell’euro.
Non si può dubitare dell’europeismo nel mio partito e del
mio schieramento. Saremo coerenti con gli impegni presi”.
L’Europa conosce nomi come quelli di Ciampi, Prodi, D’Alema
e Visco. “Tutti grandi europeisti – ha aggiunto – che hanno
governato, dando una mano alla costituzione europea.
L’Europa sa che da noi verrà un presidio, un rafforzamento
del progetto europeo e credo che di questo nessuno possa
dubitarne”. Per superare il momento di recessione che
l’Europa sta attraversando “bisogna che il vecchio
continente consenta dei margini di investimento per dare
lavoro e attenuare la recessione. Si deve fare qualcosa in
questo senso anche in Italia”.
Bersani ha poi ribadito di voler portare avanti un
implemento della Tobin Tax (la tassa su tutte le transazioni
dei mercati valutari, Ndr): “Credo che in Europa si debba
fare assolutamente e che ci possano essere dei meccanismi
per mettere in comune la gestione di una parte del debito,
ottenendo un abbassamento dei tassi. Ritengo, inoltre – ha
aggiunto – che ci possano essere dei bond europei finanziati
a livello comunitario per investire in settori tecnologici,
strategici e in infrastrutture e ricerca”. (Public Policy)
SOR