(Public Policy) Roma, 11 gen – (di Viola Contursi)
“Aspettiamo la decisione lunedì, se decideranno di
accettare” il simbolo ‘falso’ “faremo ricorso e i tempi sono
brevi: 48 ore per fare ricorso e 48 per la decisione. In
caso, per giovedì avremo un responso”. A parlare con Public
Policy del caso del simbolo ‘civetta’ praticamente uguale a
quello del M5S ma depositato oggi al Viminale prima di
quello di Beppe Grillo, è Vito Crimi, candidato capolista
del Movimento 5 Stelle nel seggio Lombardia 2.
Sono ore di fibrillazione: se il ministero decidesse di
accettare il primo simbolo (quello ‘falso’), il Movimento di
Beppe Grillo sarebbe escluso dalle elezioni.
Grillo e i suoi sono in un hotel vicino al Viminale per
programmare i prossimi passi. Grillo stesso, seduto a un
tavolino, sprona i suoi a dimostrarsi “fiduciosi”.
E infatti Crimi si dice “tranquillo”, che alla fine verrà
deciso di convalidare il simbolo del Movimento 5 Stelle,
perché l’altro logo, dice, “è evidente sia stato fatto ad
hoc per impedire a qualcuno” di candidarsi.
D. AVETE SAPUTO DI CHI È QUESTO SIMBOLO?
R. Sembra sia di un tale Andrea Massimiliano Foti, il suo
nome gira sul web, ma non sappiamo chi ci sia dietro.
Sicuramente non è il nostro Andrea Foti, è un omonimo: il
nostro poverino è stato riempito di messaggi sul web ma non
c’entra niente.
D. C’È LA POSSIBILITÀ DI UN’ESCLUSIONE?
R. Sinceramente sono tranquillo. Noi del M5S abbiamo
consiglieri, quattro sindaci, abbiamo un simbolo preciso, ci
siamo da tre anni. Siamo un partito strutturato. Dietro
l’altro simbolo non c’è niente, non c’è un raccolta di firme
nemmeno.
D. SIETE AMAREGGIATI?
R. Siamo fiduciosi anche perché questa vicenda del simbolo
falso sembra uno stupro della democrazia, soprattutto nei
confronti di chi è pronto a votarci. I sondaggi ci danno al
15%, sono milioni di persone che credono in noi. Si pensi
tra l’altro che nella stessa situazione si trova Ingroia
(Antonio, di Rivoluzione civile Ingroia). Se questo sembra
logico… (Public Policy)