Price cap, Olanda ancora contraria. Nel non paper Italia tetto allargato

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di Fabio Napoli

BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – Al momento solo l’Olanda e forse anche la Germania resterebbero da convincere per quanto riguarda l’adozione di un tetto al prezzo (price cap) del gas. In questa partita a giocare un ruolo in prima linea sarebbero la Grecia e l’Italia, i due Paesi che starebbero spingendo di più per l’introduzione di questa misura. Nel corso del seminario tecnico organizzato mercoledì dalla Commissione europea – a quanto si apprende – il nostro Paese avrebbe aperto la discussione presentando la sua proposta di price cap.

Il non-paper italiano – preso in visione da Policy Europe e presentato anche durante la riunione degli ambasciatori degli Stati membri nell’Ue (Coreper) – conferma le anticipazioni di qualche giorno fa (vedi Policy Europe+++GAS…“, del 06 settembre), ovvero un tetto al prezzo su tutto il gas importato in Europa (non solo su quello russo) con un meccanismo di compensazione a favore degli importatori.

“Il limite coprirebbe tutte le transazioni fisiche e finanziarie presso gli hub dell’Ue”, si legge nel documento italiano. “Il limite dovrebbe essere sufficientemente alto rispetto ai livelli prebellici per essere attraente per i produttori ed esportatori”, prosegue il non-paper italiano, aggiungendo come il price cap debba essere “deciso dalle autorità politiche a livello dell’Ue, e potrebbe essere dinamico tenendo in considerazione i prezzi internazionali del Gnl, temporaneo e regolarmente revisionato”. Rispetto alle indiscrizioni di due giorni sembra dunque essere tramontata l’idea di un price cap deciso e negoziato da una autorità unica europea.

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@Naffete