Il Def è troppo ottimista (e se lo dice da solo) sul reddito di cittadinanza

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ROMA (Public Policy) – Il reddito di cittadinanza avrà un impatto di medio termine sull’occupazione, stimabile in 260mila unità di occupati al 2022. È quanto si legge in una bozza di Programma nazionale riforme (Pnr), contenuta nel Def approvato in Cdm, di cui Public Policy ha preso visione.

Il documento sottolinea che l’occupazione, al 2022, “risulterebbe maggiore di 1,1 punti percentuali rispetto ai livelli dello scenario base, con un numero maggiore di occupati pari a circa 260 mila unità“. Un incremento, però, che “potrebbe ritenersi troppo ottimistico alla luce delle evidenze empiriche recenti per l’Italia sull’incidenza dei posti di lavoro vacanti sul numero degli occupati (vacancy rate)”, sottolinea lo stesso documento. “Tale incidenza è pari infatti a circa 1,2 punti percentuali, un livello solo di poco inferiore all’incremento percentuale dell’occupazione dell’1,1 per cento previsto nel 2022. È, tuttavia, utile tenere presente che l’altra riforma contenuta nella legge, quella sul trattamento di pensione anticipata (la cosiddetta ‘Quota 100’) – evidenzia ancora la bozza – dovrebbe verosimilmente condurre a un aumento non trascurabile del vacancy rate in concomitanza con le decisioni individuali di pensionamento anticipato”.

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FRA