Micromobilità elettrica: dove, come e quando. La bozza del dm Mit

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ROMA (Public Policy) – La sperimentazione della micromobilità elettrica (hoverboard, segway, monopattini, monowheel) sarà consentita solo in ambito urbano, previa delibera comunale, e solo su itinerari ciclopedonali in sede propria, piste ciclabili su corsia riservata, aree pedonali, zone 30 ed assimilabili. La sperimentazione, che dovrà essere chiesta entro un anno dall’entrata in vigore del regolamento del Mit, potrà durare minimo un anno e massimo due anni. È quanto si evince dalla bozza di decreto ministeriale del Mit, di cui Public Policy ha preso visione, sulla sperimentazione della micromobiità elettrica.

Il decreto del Mit stabilisce inoltre che da mezz’ora dopo il tramonto, e durante tutto il periodo dell’oscurità e di giorno, qualora le condizioni atmosferiche richiedano l’illuminazione, tutti i dispositivi di sprovvisti o mancanti di luce anteriore bianca o gialla fissa e posteriormente di catarifrangenti rossi o di luce rossa fissa, “non possono essere utilizzati, ma solamente condotti o trasportati a mano”.

Il dm specifica quindi le caratteristiche tecniche che i veicoli devono possedere per essere ammessi alla sperimentazione: i dispositivi non auto-bilanciati sono dotati di motore elettrico avente potenza nominale massima non superiore a 500W  e di segnalatore acustico; il dispositivo auto-bilanciato del tipo segway deve essere dotato di segnalatore acustico; i dispositivi non possono essere dotati di posto a sedere per l’utilizzatore e sono destinati ad essere utilizzati da quest’ultimo con postura in piedi.

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NAF