di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – Eviterò di dilungarmi troppo sulla vicenda traumatica che ha colpito la comunità ortottera in questi giorni. Sarebbe di cattivo gusto – e non è il mio stile – tirare fuori vecchie affermazioni dell’uno o dell’altro, vecchie sibiliate o nuove castellate. Sono vicende che andrebbero guardate da tutti con rispetto e in silenzio, ma certo, lo riconosco, fa sorridere quando sento le Lombardi e i Crimi scandalizzarsi alla scoperta che nell’agire del Grillo c’è – come dire – un certo metodo padronale. Fa sorridere ma fa anche riflettere, almeno il sottoscritto, perché a memoria non ricordo nel 2013 – anno in cui le Lombardi e i Crimi spadroneggiavano in streaming – un Movimento con una vivace e plurale democrazia interna. E non lo ricordo neppure dopo, quando la trasformazione in Dc 4.0 ha preso il sopravvento. Ma sarà certamente colpa mia.
Detto ciò, non penso sia necessario dedicare troppo spazio a vicende tristi, perché è sempre triste quando un pagliaccio piange, un circo chiude e nani e ballerine debbono cambiare aria.
Per questo vorrei chiudere con un sorriso quest’anomalo Resocónto, riportando le parole – adattissime al momento politico – del leghista messinese Nino Germanà: “Presidente, io farò un intervento breve, perché non voglio fare perdere ulteriore tempo ai colleghi e all’aula su questo argomento. Francamente, stiamo parlando di un ordine del giorno, da mezz’ora perdiamo tempo per un ordine del giorno, il cui peso specifico è come quello della carta igienica Scottex, quindi io credo che dobbiamo andare avanti“. (Public Policy)
@VillaTelesio