di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – Dello spot Esselunga mi colpiscono due cose, principalmente. Uno: la pesca non viene pesata. Due: l’implicita sicurezza che la madre prenderà bene la telefonata del padre (“Grazie per la pesca”, “Ma quale pesca e pesca, è tua figlia che si fa idee strane”). Tutto qui, per il resto faccio i complimenti a chi ha creato lo spot: ne parlano i media, i social, i politici, le famiglie (quelle autorizzate dal Governo ma pure le altre), insomma ne parlano tutti. Ne parlano pure quelli della Coop, secondo me. I rossi.
Sentite l’onorevole Maria Cristina Carretta di Fratelli d’Italia, anzi Caretta pardon, come le tartarughe ma senza doppio cognome: “Sulle televisioni nazionali sta andando in onda uno spot che sta attirando polemiche da parte dei soliti sinistrati. Di preciso qual è il problema? Forse dà fastidio la narrazione del desiderio di una bimba che i genitori, padre e madre(che scandalo!) non si separino o forse il problema è che l’azienda da sempre è un baluardo dell’agroalimentare che impedisce alle solite coop rosse di dettare legge?“. Non gliela manda mica a dire, alla sinistra e ai suoi supermercati. Bene così.
E poi c’è Carlo Calenda, che fa un tweet (anzi: tre) per parlare dello spot dicendo che non bisognerebbe parlare dello spot ma di sanità. Tra le tante cose non serie, però, dice pure una cosa seria. E noi, che siamo umili resocontisti, non possiamo che riportarla: “Siamo un branco di decerebrati e meritiamo l’estinzione”. (Public Policy)
@VillaTelesio