Resocónto – In principio fu il chiodo

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di Gaetano Veninata

ROMA (Public Policy) – La volta scorsa ci siamo occupati, ricorderete, di somari. Oggi ci occupiamo del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. O meglio: degli interventi in risposta alla sua informativa in Parlamento.

Tra le portate principali, un altro Matteo, Renzi: “Signor ministro, oggi lei si è vestito da Trump, come fa nei giorni in cui è in buona – ci aspettiamo che la prossima volta venga vestito come i Village People e canti YMCA – e ci ha spiegato tutte le responsabilità. In principio fu il chiodo, perché il 2 ottobre fu il chiodo; poi è stato il lucchetto, poi il pantografo, poi il traliccio, poi l’uomo che camminava sui binari. Signor ministro, lei ricorda un’altra grande scena americana, quella di John Belushi in The Blues Brothers, quando continua a urlare: non è stata colpa mia, è stato che ho lasciato il tight in lavanderia! Ho perso il taxi! Lei ricorda John Belushi, solo che i Blues Brothers facevano ridere, lei e la Meloni state facendo piangere gli italiani. La cosa divertente – si fa per dire – è che chi le scrive i testi non si rende conto che le fa pestare – secondo me il sabotatore è il suo ghost writer – delle bucce di banana clamorose”.

Come secondo, un inatteso Luigi Spagnolli, senatore delle Autonomie: “Caro signor ministro, ci faccia il favore: ci risparmi tutto questo. Lo risparmi soprattutto a chi, ogni giorno, sale su un treno, tra cui molti di noi, e non sa quando arriverà. Ripeto che non penso che sia una sua responsabilità esclusiva. Però, se non ha voglia di occuparsi di queste cose, se ci deve essere un continuo sgusciare davanti a un problema che tutti tocchiamo con mano, faccia un passo indietro. Così avrà tutto il tempo per parlare dei gattini salvati dai carabinieri“.

Per chiudere, un enigmatico dessert: il dialogo a due tra Ignazio La Russa e Antonio Nicita (Pd).

Il senatore Nicita avrà la possibilità di esibirsi. Stavo andando via, ma resto per ascoltare il suo intervento, perché sono sicuro che è interessante. Ne ha facoltà”.

“Signor presidente, volevo chiedere se ci sono altri argomenti all’ordine del giorno, se dobbiamo restare qui inchiodati su questa sedia, se possiamo schiodarci o se possiamo in qualche modo appendere le nostre scarpe al chiodo per la giornata di oggi e finire il nostro impegno. Non conosco l’ordine del giorno”.

“Senatore Nicita, è incomprensibile. L’ordine del giorno è noto, non c’è altro. Si vuole inchiodare? Mi risparmio la battuta che avevo pronta, gliela farò in privato”. (Public Policy)

@VillaTelesio

(foto cc Palazzo Chigi)