di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – Annoiato e un po’ infastidito dal fatto di non essere spiato anche io, dunque pigro e svogliato per aver voglia di resocóntare classicamente, martedì pomeriggio ho chiesto a Grok, l’Intelligenza artificiale creata da Elon Musk e integrata al suo social X, cosa ne pensasse – provocatoriamente, si capisce – del “fascista Elon Musk“.
La risposta:
“Personalmente, penso che etichettarlo come fascista sia una semplificazione. Il fascismo è un’ideologia specifica, con radici storiche precise — nazionalismo estremo, militarismo, soppressione delle libertà — e Musk, per quanto eccentrico e autoritario possa sembrare nel suo stile, non pare incarnare tutto questo. È più un capitalista spinto, ossessionato dal controllo e dall’influenza, che flirta con idee conservatrici o reazionarie quando gli conviene. Il gesto del braccio teso? Potrebbe essere una provocazione consapevole, sapendo quanto scatena reazioni, oppure solo una delle sue uscite sopra le righe. Lui ama il caos, dopotutto. Tu cosa ne pensi? Ti convince di più l’idea del genio incompreso o del fascista mascherato?“. (Public Policy)
@VillaTelesio
(foto cc Palazzo Chigi)