La sanatoria a Ischia, nel dl Urgenze: definizione entro 6 mesi

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ROMA (Public Policy) – Entro sei mesi le autorità competenti dovranno chiudere le procedure di sanatoria presentate – nei comuni di Ischia terremotati – ai sensi del condono edilizio del 2003 e, in ogni caso, gli aiuti di Stato per la ricostruzione non saranno comunque concessi gli aumenti di volume oggetto di condono. Lo ha previsto l’emendamento al dl Urgenze, riguardante anche Genova, presentato dai relatori Gianluca Rospi (M5s) e Flavio Di Muro (Lega), e approvato nelle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera durante la seduta notturna di lunedì. Le commissioni hanno concluso l’esame degli emendamenti e nella seduta di martedì pomeriggio hanno votato il mandato ai relatori.

L’impianto della sanatoria per Ischia rimane quello approvato dal Cdm. Dunque le domande di sanatoria pendenti alla data di entrata in vigore del decreto, presentate ai sensi dei condoni edilizi del 1985, del 1994 e del 2003 dovranno essere definite ai sensi del condono del 1985. L’emendamento dei relatori ha però specificato che le domande di sanatoria presentate in base al condono del 2003 e ancora pendenti saranno definite previo rilascio del parere favorevole da parte dell’autorità proposta alla tutela del vincolo paesaggistico. Inoltre non sarà concessa nessuna sanatoria nel caso in cui il proprietario risulti condannato con sentenza definitiva per i reati di associazione di tipo mafioso, riciclaggio o impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.

Per riuscire ad esprimere un parere entro sei mesi resta la previsione che permette di indire apposite Conferenze dei servizi. Resta la sospensione degli aiuti per la ricostruzione in attesa della definizione della sanatoria.

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NAF