TABACCO, PETIZIONE ITALIANA CONTRO LA DIRETTIVA UE: “LIBERTICIDA”

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TABACCO, PETIZIONE ITALIANA CONTRO LA DIRETTIVA UE: "LIBERTICIDA"

(Public Policy) – Roma, 5 giu – “Il fumo fa male, ma la
direttiva in discussione a Bruxelles sui prodotti a base di
tabacco provocherebbe guasti peggiori riducendo la scelta
senza ridurre i rischi per la salute”. Così si legge in una
nota di Save The Choice, un comitato che si batte per la
libertà di scelta degli individui (anche in materia di
consumi) e che ha lanciato sul suo sito
(www.savethechoice.it) una petizione online sulla direttiva
Ue in materia di tabacco.

COSA PREVEDE LA DIRETTIVA
Rivista dalla Commissione europea nel dicembre 2012, la
direttiva 2001/37/CE riguarda la produzione, presentazione e
vendita dei prodotti del tabacco, ed è stata recentemente
trasmessa a Parlamento europeo e Consiglio Ue per l’avvio
della procedura legislativa ordinaria che dovrebbe
concludersi intorno alla fine del 2014.

A farla da padrona, nella direttiva, è la
“standardizzazione”: dei prodotti, dei pacchetti, degli
ingredienti. Verrà infatti introdotto il divieto di vendita
di intere categorie (ad esempio le sigarette slim) e i
pacchetti da 10; e quello di utilizzo di ingredienti
caratterizzanti (ad esempio il mentolo), sia nel tabacco che
nelle cartine.

Si prevede inoltre: l’ingrandimento delle avvertenze
sanitarie, con immagini “choc” che dovranno ricoprire il 75%
del pacchetto, insieme a scritte sul 50% delle superfici
laterali; la facoltà, per gli Stati membri, di introdurre il
pacchetto generico (sul modello australiano), ovvero un
pacchetto assolutamente neutro che riporti esclusivamente il
nome del produttore e del brand.

Una direttiva che riguarda
anche le sigarette elettroniche, da qualche mese molto di
moda: si prevede infatti la regolamentazione dei prodotti a
base di nicotina (tra i quali anche le sigarette
elettroniche) che potranno essere immessi sul mercato solo
se contenenti livelli molto bassi di nicotina (altrimenti
dovranno invece essere autorizzati come medicinali).

Infine, una norma che riguarda tutti gli europei tranne gli
svedesi: il mantenimento del divieto di commercializzazione
dello Snus (tabacco umido in polvere per uso orale, non si
fuma). Molto diffuso, appunto, in Scandinavia.

LA PETIZIONE DI STC
“Siamo convinti – sostiene l’organizzazione, che tra i
sostenitori annovera la Fondazione Magna Carta,
Italianieuropei e Formiche – che, contro la diffusione del
fumo, servano campagne d’informazione mirate e non il
proibizionismo. La direttiva europea, invece, è un
concentrato di divieti”.

“Ad essere in gioco – si legge in una nota – non è
semplicemente il consumo di prodotti a base di tabacco, ma
la difesa di un principio: la libertà di scelta individuale.
Dire ‘no’ a questa proposta di direttiva vuol dire arrestare
una deriva burocratica e paternalista delle istituzioni. Si
colpiscono persino le sigarette elettroniche, prodotti
alternativi e meno dannosi. Perché dovremmo sentirci dei
criminali se vogliamo fumare una sigaretta o mangiare della
cioccolata?”.

Save The Choice dice 4 volte no alla direttiva: “Limita la
scelta di cosa consumare dimenticando la salute; toglie la
possibilità di passare dalle sigarette a prodotti
alternativi; darà linfa alla malavita e alla contraffazione;
si sceglie la paura a danno della corretta informazione”. E
infine, una domanda: “Cosa verrà proibito la prossima
volta?”. (Public Policy)

GAV