TAV, SÌ DA COMMISSIONE TRASPORTI: SCELTA DIRETTORE OPERA PASSI PER PARLAMENTO

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TAV, SÌ DA COMMISSIONE TRASPORTI: SCELTA DIRETTORE OPERA PASSI PER PARLAMENTO

foto La Presse

(Public Policy) – Roma, 19 set – La ratifica dell’accordo
sottoscritto il 30 gennaio 2012 tra l’Italia e la Francia
per la realizzazione del Tav Torino-Lione ha incassato il
parere favorevole (con una osservazione) della commissione
Trasporti alla Camera, dopo l’ok già arrivato dalle
commissioni Ambiente e Politiche Ue.

A esaminare il provvedimento in sede referente è la
commissione Affari esteri di Montecitorio, a cui i deputati
della commissione Trasporti rivolgono questa osservazione: “La
commissione valuti l’opportunità di prevedere che il Governo
italiano sottoponga al preventivo parere delle competenti
commissioni parlamentari
le nomine del direttore generale e
del direttore amministrativo e finanziario del Promotore
pubblico, che (come riportato nell’Accordo; Ndr), spettano
alla parte italiana”.

Secondo i deputati della maggioranza – M5s, Sel e Lega Nord
hanno votato contro – “la realizzazione e l’entrata in
esercizio della nuova linea ferroviaria Torino-Lione
rappresenta un obiettivo strategico per il potenziamento
della rete dei trasporti italiana, in quanto costituisce uno
dei tratti attraverso i quali l’Italia è collegata con la
rete Transeuropea dei trasporti (Tet-T); in proposito
occorre sottolineare che le competenti istituzioni
dell’Unione europea hanno ribadito il ruolo essenziale del
Corridoio 5 Lisbona-Kiev, destinato ad essere rinominato
Corridoio 3″.

La costruzione di una nuova linea ferroviaria “assume – si
legge nel parere – un valore strategico, dal momento che la
disponibilità di una nuova infrastruttura si tradurrà
inevitabilmente in un’intensificazione del ricorso al mezzo
ferroviario, che presenta notevoli potenzialità di sviluppo,
sia in relazione al trasporto delle persone sia in relazione
a quello delle merci”.

La scelta di favorire il trasporto ferroviario “trova
significativa corrispondenza, sempre nell’area alpina, sul
versante dei collegamenti dell’Italia con l’Europa centrale,
con analoghe decisioni che sono state assunte da Paesi come
la Svizzera, l’Austria e la Germania”.

In ultimo, ricorda la commissione, “l’Accordo in esame
costituisce un protocollo addizionale dell’accordo tra
l’Italia e la Francia del 2001
; l’avvio dei lavori
definitivi della parte comune italo-francese richiederà
peraltro l’approvazione di un ulteriore apposito protocollo
separato, che tenga conto, anche sotto il profilo dei
finanziamenti, della partecipazione dell’Unione europea al
progetto”. (Public Policy)

SOR