di David Allegranti
ROMA (Public Policy) – Finisce tra attacchi incrociati su Twitter e Facebook l’avventura politica del Terzo polo. Mai diventato polo, mai stato davvero terzo. Troppi personalismi, forse, e regole di ingaggio non chiarite fin dall’inizio. L’incontro di mercoledì pomeriggio fra Azione e Italia viva, che hanno riunito il comitato politico, è andata malissimo. Ed è dal giorno dopo che Calenda e Renzi, armati dei reciproci supporter sui social, se ne danno di santa ragione. C’era modo e modo di concludere un’avventura politica, i dirigenti azionisti e italo-vivaisti hanno scelto quello peggiore. A tutto vantaggio, evidentemente, degli avversari. A sinistra e a destra. Come sempre in politica, esiste la possibilità che le discussioni rientrino, anche se stavolta sembra davvero complesso, ma il punto è Azione e Italia viva mancano oggi di credibilità politica agli occhi degli elettori.
I sostenitori del bipolarismo avranno di che festeggiare, le leader di Pd e Fratelli d’Italia pure. Giorgia Meloni ha ora soltanto da affrontare Matteo Renzi come possibile competitor dell’eredità politica berlusconiana. L’ex presidente del Consiglio (nella foto ai tempi di Palazzo Chigi) ha già iniziato la sua speciale campagna di offensiva politica. La direzione editoriale del Riformista, editore Alfredo Romeo, sembra essere parte del piano. Lo dimostra la nomina di Andrea Ruggieri a direttore responsabile del quotidiano finora diretto da Piero Sansonetti. Ruggieri, nipote di Bruno Vespa, è stato parlamentare di Forza Italia nella scorsa legislatura, come ricordato dallo stesso Renzi nella sua newsletter.
Insomma, se c’è qualcuno in grado di raccogliere un pezzo dell’elettorato berlusconiano, oltre, da destra, alla stessa Meloni, è Renzi, non Calenda. Resta sempre il dubbio, tuttavia, di dover parlare al passato, visto che il centrodestra per un po’ ha accarezzato l’idea del papa straniero. Ma dalle Europee del 2014, la cui mitologia finanche estetica è nel frattempo svanita, sono passati quasi dieci anni e il tempo passa per tutti. Anche per gli ex rottamatori. Non è che alla fine la rottamazione vera la farà Giorgia Meloni?
@davidallegranti