ROMA (Public Policy) – Sono giorni di interlocuzione sugli emendamenti presentati al dl Economia, all’esame della commissione Bilancio del Senato che, nella seduta di martedì mattina, non ha toccato il provvedimento, rimandando così l’avvio della fase di illustrazione delle 910 proposte di modifica depositate (di cui 92 dichiarate improponibili).
Le prime votazioni, in base a quanto si apprende, saranno avviate non prima della prossima settimana. Fino ad allora dovrebbero proseguire le interlocuzioni con il Governo sui temi che sono stati individuati come prioritari come quelli in materia di enti locali, lavori pubblici e infrastrutture, caro materiali, payback sanitario, terzo settore e sisma.
Dopo la seduta di martedì, viene riferito a Public Policy, ci sarebbe stato un veloce confronto “per fare il punto” tra la maggioranza e il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. L’incontro si sarebbe svolto nel corso dei lavori dell’aula di Palazzo Madama.
Si ricorda che il provvedimento è atteso in aula da martedì 29 luglio e dovrebbe essere approvato in prima lettura entro giovedì 31 luglio per poi essere trasmesso alla Camera dove la discussione generale è già calendarizzata per lunedì 4 agosto.
Prima di arrivare alle votazioni della prossima settimana, l’intenzione sarebbe quella di convocare – entro la settimana in corso – un nuovo Ufficio di presidenza della commissione Bilancio del Senato con la partecipazione del Governo.
Prima di allora, però, si attendono le valutazioni e i pareri del Mef che definiscano il perimetro di azione per eventuali modifiche. Un perimetro che, stando alle dichiarazioni del ministro Giancarlo Giorgetti, appare molto stretto. “La struttura è quella lì, questo è quello che si è fatto urgentemente per la fine di luglio”, ha detto la scorsa settimana il titolare del Mef riferendosi al decreto Economia. “Poi, a settembre-ottobre, inizia il ciclo di bilancio: le esigenze e le richieste sono note, le disponibilità mi sono note. Lì vedremo le altre cose”, ha aggiunto.
Il nodo, quindi, è tutto legato alle risorse disponibili. L’alternativa resta quella di andare in aula con il testo base: un’eventualità che comunque si vorrebbe evitare. (Public Policy) GPA