Riserve Bankitalia, FdI ci prova ancora. Ma il parere Bce è chiaro

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ROMA (Public Policy) – Sull’emendamento di Fratelli d’Italia sulle riserve auree di Bankitalia “aspettiamo un’ulteriore riformulazione del Mef”.

Lo ha detto il senatore e relatore della legge di Bilancio per FdI Guido Liris, a margine della riunione – mercoledì mattina – del gruppo di Fratelli d’Italia sugli emendamenti alla legge di Bilancio.

IL PARERE DELLA BCE

Nel frattempo è arrivato – ed era atteso – il parere della Banca centrale europea. Netto: “Non è chiara – si legge – quale sia la concreta finalità” dell’emendamento.

“Per questo motivo, e in assenza di spiegazioni in merito alla finalità della proposta di disposizione, le autorità italiane sono invitate a riconsiderare la proposta di disposizione, anche al fine di preservare l’esercizio indipendente dei compiti fondamentali connessi al Sebc della Banca d’Italia ai sensi del trattato”, si legge nel parere reso dalla Bce.

L’emendamento in questione, si ricorda, è stato riformulato venerdì scorso in senso interpretativo: “Le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d’Italia appartengono al popolo italiano”, recita la nuova versione della proposta di modifica.

La prima versione del testo, invece, stabiliva che “le riserve auree gestite dalla Banca d’Italia appartengono allo Stato, in nome del popolo italiano”.

LA REPLICA DI FDI

Il parere della Bce sull’emendamento sulle riserve auree della Banca d’Italia? “È una domanda curiosa, perché si tratta di stabilire un atto di principio” e cioè ribadire che “è sempre stato del popolo italiano, non si capisce di chi altri potrebbe essere. Poi sappiamo benissimo che è gestito e detenuto dalla Banca d’Italia e rientra in certe dinamiche finanziarie che vanno al di là dell’Italia, lo sappiamo molto bene. Ma la proprietà per noi è del popolo italiano”.

Lo ha detto il senatore e capogruppo FdI, Lucio Malan, parlando con i cronisti a margine della riunione del gruppo di Fratelli d’Italia sugli emendamenti alla legge di Bilancio.

In merito all’emendamento da lui presentato sulle riserve auree della Banca d’Italia, “l’interlocuzione con la Banca centrale europea è un obbligo per le norme comunitarie, ma il fatto che molti non ritengano ovvio che sia di proprietà del popolo italiano rende particolarmente interessante portare avanti questo emendamento”, ha aggiunto.

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