ROMA (Public Policy) – Preoccupati per la legge “anti-manifestanti”, ma disponibili – “non appena l’Ucraina sarà pronta” – alla firma di un accordo di associazione con Kiev. Queste, in sintesi, le conclusioni del Consiglio Affari esteri dell’Ue, che si è svolto oggi a Bruxelles e dove si è parlato anche di Siria, Afghanistan e – sul fronte italiano – dei marò detenuti in India.
LE CONCLUSIONI SULL’UCRAINA
Il Consiglio esprime “profonda preoccupazione per le misure approvate dalla Verchovna Rada (il Parlamento ucraino; misure approvate il 16 gennaio da una maggioranza di 235 su 450 parlamentari; Ndr) in dubbie circostanze procedurali”. Questi atti legislativi potrebbero infatti “limitare in modo significativo i diritti fondamentali dei cittadini di associazione e stampa, e limitare seriamente le attività delle organizzazioni della società civile”.
L’Unione europea esorta quindi a riportare la legislazione in linea con gli impegni internazionali del Paese. Bruxelles, nella nota ufficiale, si dice inoltre “molto preoccupata per i recenti sviluppi” ed esorta “tutte le parti a cercare attraverso un dialogo inclusivo di una soluzione democratica della crisi politica […] Tutti gli atti di violenza devono essere oggetto di indagini e i responsabili assicurati alla giustizia”. (Public Policy)
GAV