BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – L’Ue potrebbe ricorrere agli strumenti della Politica di sicurezza e di difesa comune (Psdc) per fornire ulteriori contributi alle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, in consultazione con Kiev e i partner affini, sul piano politico, finanziario o operativo. Questo quanto risulta da una bozza di conclusioni del Consiglio europeo straordinario del 6 marzo, datata 27 febbraio e presa in visione da Policy Europe.
Il testo è ancora in fase di negoziati a livello di ambasciatori Ue ma fornisce una idea del dibattito in corso. Nel paragrafo riguardante l’Ucraina, la bozza di conclusioni detta le condizioni per i futuri negoziati di pace: non ci possono essere negoziati sull’Ucraina senza l’Ucraina; non ci possono essere negoziati che riguardano la sicurezza europea senza il coinvolgimento dell’Europa (“l’Ucraina e la sicurezza dell’Europa sono interconnesse”, si legge); un cessate il fuoco può avvenire solo come parte di un accordo di pace globale; qualsiasi accordo di questo tipo deve essere accompagnato da garanzie di sicurezza solide e credibili per l’Ucraina.
Con riguardo alle garanzie di sicurezza, la bozza di conclusioni riafferma la necessità di mettere l’Ucraina nella posizione più forte possibile. “Questo vale prima, durante e dopo i negoziati per la fine della guerra”, si legge. L’Ue si impegna quindi a fornire un maggiore sostegno politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico all’Ucraina e al suo popolo.
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NAF
(foto cc Palazzo Chigi – il vertice Leaders’ Summit on Ukraine, a Londra)