VERTICE UE, TROVATO L’ACCORDO MA GLI EURODEPUTATI SONO SCETTICI

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bilancio ue

(Public Policy) – Bruxelles, 28 giu – “Questa parola,
‘garanzia’, non mi convince. Siccome ora sono stati messi a
disposizione dei fondi, si pensa di poter aiutare i giovani
trovandogli un lavoro oppure dando loro la possibilità di
apprenderne uno nuovo, ma se il lavoro che il giovane trova
è retribuito solo grazie ai sussidi europei, dopo uno o due
anni si ritroverà comunque senza prospettive chiare”.

Rebecca Harms, co-presidente del gruppo Verde
all’Europarlamento, commenta così l’accordo sul quadro
finanziario pluriennale 2014-2020, a margine del Consiglio
europeo che si conclude oggi a Bruxelles.

Un accordo sul quale manca ancora la votazione favorevole
del Parlamento, che potrebbe arrivare la prossima settimana
oppure essere rimandata a settembre. “Siamo sorpresi dalla
decisione di Schulz (il presidente del Parlamento europeo;
Ndr) di accettare queste condizioni. I soldi in più che
abbiamo chiesto nel budget non sono da spendere a Bruxelles,
ma da investire per far fronte a sfide come la
disoccupazione o la recessione“.

La pensa diversamente Martin Callanan, presidente del
gruppo dei Conservatori e riformisti europei: “L’accordo va
accolto, anche se si tratta di un ammontare basso. Non
spetta all’Europa – ha dichiarato – pensare a come risolvere
il problema della disoccupazione giovanile ma agli Stati
membri
, attraverso la riduzione delle tasse, la flessibilità
del mercato del lavoro e incoraggiando le imprese ad
assumere. Francamente, non credo che spendere un po’ di
soldi pubblici a livello europeo sia la soluzione al
problema”.

E conclude: “Sostenevano l’accordo sul budget già a
febbraio e in realtà nulla è cambiato: dire che si tratta di
un nuovo accordo con migliori condizioni è solo di un
tentativo di Martin Schulz di salvare la faccia”. E i tempi
iniziano ad essere stretti perché in mancanza di un accordo
entro fine anno, l’Ue dovrebbe tornare a un’organizzazione
annuale del proprio budget, che renderebbe molto più
difficile la pianificazione di politiche per il medio-lungo
periodo.

“Non è una situazione ideale né un budget ideale ma un
compromesso ragionevole. Discuteremo – conclude Hannes
Swoboda, presidente del gruppo dell’Alleanza progressista
dei socialisti e dei democratici al Pe
– all’interno del
gruppo e prenderemo una decisione democratica. Sono comunque
del parere che il mio gruppo accetterà l’accordo”. (Public
Policy)

DSA