L’Aeegsi e il dispacciamento: serve il capacity market

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di Francesco Ciaraffo

ROMA (Public Policy) – Per superare il problema dell’aumento dei costi di dispacciamento serve il capacity market. È la ricetta che l’Autorità per l’energia ha avanzato in commissione Industria al Senato durante un’audizione.

Quello del dispacciamento è un nodo che nelle ultime settimane è arrivato al pettine. Tanto che la stessa Authority, nel comunicato in cui aggiorna i prezzi dell’energia emanato alla fine dello scorso mese, lo ha messo nero su bianco.

Dopo i ribassi nei primi due trimestri dell’anno, dal prossimo 1° luglio ci sarà un aumento delle bollette dell’energia nel terzo trimestre 2016, parti a un +4,3% per una famiglia tipo. Una dinamica “sostanzialmente dovuta all’incremento della componente di approvvigionamento, che risente in parte delle stime riviste al rialzo per i costi di acquisto della materia prima nel secondo semestre dell’anno, ma soprattutto della significativa crescita dei costi di dispacciamento, cioè dei costi sostenuti dal gestore della rete (Terna) per il mantenimento in equilibrio del sistema elettrico”, aveva scritto l’Autorità nel comunicato.

E ancora: “Negli ultimi due mesi sono emerse una serie di criticità in alcune aree del Paese, riconducibili alle strategie anomale adottate da diversi operatori sul mercato all’ingrosso dell’energia elettrica (sia in sede di programmazione di immissioni e prelievi, sia in sede di offerta di servizi di dispacciamento)”. “Criticità – è sempre l’analisi dell’Aeegsi – che hanno portato ad un rilevante aggravio di costi per il sistema e a un’alterazione del normale meccanismo di formazione dei prezzi nei mercati”.

Dinamiche che hanno portato l’Autorità ad avviare un procedimento e ad intimare agli operatori l’immediata cessazione di condotte anomale. Ed è proprio questa indagine, in corso, che ha spinto l’Autorità a richiedere alla commissione Industria la non pubblicità dell’audizione.

Public Policy è però in grado di pubblicarne alcuni contenuti. Alberto Biancardi, componente del collegio dell’Autorità, ha spiegato che si sta “cercando di capire il da farsi” poichè si è di fronte a “fenomeni complessi che stiamo cercando di gestire sia dal punto di vista regolatorio”, con “regole che vanno cambiate anche rapidamente”, sia dal punto di vista “sanzionatorio”.

Biancardi, secondo quanto ricostruito da alcuni presenti all’audizione, ha poi confermato che nel primo semestre dell’anno il mercato ha mostrato “andamenti difformi” rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

“In particolare abbiamo visto che i costi di dispacciamento sono aumentati in modo consistente”, ha continuato. Un ‘extra costo’ che, compresa l’essenzialità, ammonta a circa 745 milioni di euro. Anche calcolando i risparmi “consistenti” registrati sul Mercato del giorno (Mgp) prima il conto è ancora negativo per un miliardo di euro.

Ma cosa è successo nel mercato energetico? Ad aprile, ha riportato Biancardi, si è registrato l’ennesimo boom delle rinnovabili. I consumi del mese sono stati soddisfatti da rinnovabili mediamente per oltre il 60%.

Questo, con una domanda ancora bassa, ha fatto sì che il prezzo sul Mgp fosse particolamernte e prevedibilmente basso. L’aspettativa del produttore tradizionale è che il prezzo su Mgp non sarebbe stato pari nemmeno ai costi variabili.

Per questo in molti hanno spostato le proprie offerte dal Mgp al Msd (cioè il Mercato dei servizi di dispacciamento) perché considerato più remunerativo. “Stiamo valutando se questi comportamenti siano leciti”, ha ancora sottolineato Biancardi.

Lo stesso componente dell’Autorità ha poi spiegato le due azioni principali che l’Aeegsi sta sviluppando per risolvere il caso. C’è una consultazione aperta, e secondo Biancardi la delibera arriverà “a settimane”, per fare in modo che non sia più conveniente arbitrare in seguito agli sbilanciamenti (una misura che riguarda soprattutto i piccoli produttori da rinnovabili).

Per i grandi impianti di produzione, invece, occorrerà valutare fino a che punto converrà continuare a considerare non essenziali certi impianti oppure renderli essenziali. E, secondo punto, affiancare al mercato dell’energia un mercato di capacità, per garantire al sistema una disponibilità di capacità produttiva di energia elettrica nel lungo periodo. (Public Policy)

@fraciaraffo