ROMA (Public Policy) – Nella legge di Bilancio varata venerdì scorso dal Consiglio dei ministri, che mette complessivamente sul piatto circa 18,7 miliardi, figurano alcune – anche se non molte – misure in campo energetico.
Nel testo, preso in visione da Public Policy, si trova l’aumento delle detrazioni per interventi di riqualificazione energetica. Per le spese documentate relative ad interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti la detrazione, fissata fino ad ora al 36% per il 2025 e al 30% per il 2026 e 2027, viene innalzata al 36% anche per il 2026 e mantenuta al 30% per il solo 2027.
Anche nei casi in cui la detrazione era elevata al 50% (quando le medesime spese siano sostenute dai titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento per interventi sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale), se prima era al 50% nel 2025 e al 36% nel 2026 e 2027, ora diviene al 50% nel 2025 e 2026, e al 36% nel solo 2027.
Stessa sorte anche per gli interventi di ristrutturazione edilizia e per l’acquisto di mobili: ora la detrazione del 36% vale per il 2025 e il 2026, e quella del 30% per il 2027. La detrazione elevata al 50%, anche qui, vale per il 2025 e il 2026, restando al 36% nel solo 2027.
La norma estende inoltre al 2026 la detrazione (prevista sino ad ora fino al 2025) per le spese documentate per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A per i forni, alla E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla F per i frigoriferi e i congelatori, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione.
All’interno della bozza è prevista anche una riduzione dell’accisa sulla benzina e un aumento di quella sul gasolio. “Ai fini del superamento del sussidio ambientalmente dannoso, a decorrere dal 1° gennaio 2026 sono applicate una riduzione dell’accisa sulle benzine nella misura di 4,05 centesimi di euro per litro e un aumento, nella medesima misura, dell’accisa applicata al gasolio impiegato come carburante”, si legge nel testo.
Conseguentemente le aliquote di accisa sulle benzine e sul gasolio impiegato come carburante vengono “rideterminate nella seguente identica misura”: per la benzina 672,90 euro per mille litri e per il gasolio usato come carburante 672,90 euro per mille litri.
Dal primo gennaio 2028, vengono poi abrogate le disposizioni in materia di addizionale regionale all’accisa sul gas naturale usato come combustibile per gli usi delle imprese artigiane ed agricole e per gli usi industriali e di imposta regionale sostitutiva per le utenze esenti. Ai fini del ristoro delle minori entrate delle Regioni che alla data del 31 dicembre 2025 percepivano tali tributi – si legge nel testo – è istituito al Mef un fondo con una dotazione di 312,2 milioni annui a decorrere dal 2028.
La legge di Bilancio regola inoltre l’erogazione delle risorse previste nell’ambito del Piano sociale per il Clima.
Entro 60 giorni dalla decisione di approvazione del Piano da parte dell’Ue, il ministro dell’Economia emette un decreto di assegnazione delle risorse, che consente l’avvio delle procedure da parte delle amministrazioni coinvolte. Il Mef trasferisce le risorse alle singole amministrazioni centrali titolari delle misure e degli investimenti, le quali provvedono alle erogazioni in favore dei soggetti attuatori. Le attività di monitoraggio, rendicontazione e controllo del Piano sociale per il clima sono gestite attraverso il sistema informatico “ReGiS”.
Previste poi anche misure in materia di calamità naturali ed emergenze nazionali e internazionali.
Al fine di ridurre l’esposizione a situazioni di rischio che interessano il territorio nazionale connesse a eventi imprevedibili tali da richiedere l’introduzione di misure specifiche, nello stato di previsione del Mef è istituito un fondo con una dotazione di 250 milioni per l’anno 2026. Le risorse sono destinate al riconoscimento di contributi a soggetti privati finalizzati alla realizzazione di interventi specificamente volti alla riduzione dell’esposizione ai rischi.
Previste anche ulteriori risorse per il Fondo regionale di Protezione civile: oltre ai 20 milioni già previsti per il 2025, vengono previsti 40 milioni annui a partire dal 2026. Incrementati anche i fondi previsti dalla legge di Bilancio 2022 per gli eventi per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale. La spesa, che era originariamente fissata in 50 milioni all’anno dal 2024 al 2027, viene così rimodulata: 50 milioni per gli anni 2024, 2025 e 2026; 100 milioni per il 2027, e 50 milioni per il 2028.
Viene inoltre incrementato il finanziamento per l’adeguamento in termini tecnologici e di sicurezza del sistema di allarme pubblico. Alla lista degli anni già finanziati (2023 e 2024) si aggiunge il 2026, con lo stanziamento di 2 milioni e 350 mila euro. (Public Policy)
@GiadaScotto