ROMA (Public Policy) – “Chiediamo che l’Italia si faccia promotrice a livello internazionale dello sblocco delle riserve afgane all’estero, a partire dai fondi al momento congelati in Italia”. Ad avanzare la richiesta è Giuliano Battiston di Afgana, anche a nome delle altre associazioni audite (Emergency, Intersos e United against Inhumanity) durante un’audizione dinanzi al Comitato permanente sui diritti umani nel mondo (istituito presso la commissione Esteri della Camera) nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’impegno dell’Italia per la tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni.
Le associazioni chiedono inoltre ai parlamentari “che l’Italia adotti un approccio pragmatico, flessibile e costruttivo nel confronto attivo con le autorità afgane, ponendo al centro diritti e bisogni della popolazione, per sostenere gli aiuti umanitari ma anche il funzionamento dei servizi essenziali e dell’economia”. La richiesta conclusiva è di “aumentare il sostegno alle Ong che hanno esperienza diretta sul campo, con finanziamenti umanitari e aiuti allo sviluppo mirati direttamente alla popolazione e non alle autorità di fatto”.
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MAS