(Public Policy) – Roma, 10 gen – (di Viola Contursi)
Donatella Agostinelli ha 38 anni, di Jesi (Ancona),
laureata in giurisprudenza, è la capolista del Movimento 5 Stelle nelle
Marche. In un colloquio con Public Policy dice che quando
entrerà in Parlamento la prima proposta che farà sarà quella
di “abolire il finanziamento pubblico alle centrali a
biomasse e biogas” e utilizzare quei soldi per “incentivare
le vere energie rinnovabili come l’eolico e il solare” e
“l’agricoltura”. In questo modo, sostiene, “si creano nuovi
posti di lavoro”.
Nell’agenda di Agostinelli non ci sono solo temi
ambientali. Un altro tema che le sta molto a cuore è quello
della giustizia, a partire dal problema del sovraffollamento
delle carceri per arrivare a una riforma generale
dell’impianto e dei tempi del processo.
D. SOVRAFFOLLAMENTO DELLE CARCERI: QUALE SOLUZIONE?
R. Quello del sovraffollamento è un problema gravissimo, ci
sono delle condizioni insostenibili in moltissime carceri.
E’ un problema che sicuramente andrà affrontato nel nuovo
Parlamento o rivedendo la misura cautelare del carcere o
lavorando per la costruzione di nuove carceri, magari
sfruttando ex caserme in disuso. Penso inoltre che
l’amnistia possa essere valutata come una possibilità di
risoluzione al problema.
D. SERVIRÀ ANCHE UNA RIFORMA PIÙ AMPIA DELLA GIUSTIZIA?
R. E’ un tema che mi riguarda molto da vicino, avendo svolto la pratica forense. Secondo me una riforma della giustizia è
necessaria, prima di tutto perché si perde molto, troppo
tempo nei tribunali. Ci sono continui rinvii allucinanti.
Bisogna riformare la struttura del processo, i termini del
processo.
Bisogna fissare dei termini precisi e rafforzare
gli organici dei giudici, che per ora fanno il possibile ma
sono sempre meno. Inoltre si potrebbe rivedere
l’obbligatorietà dell’azione penale. Anche per quanto
riguarda la separazione delle carriere, sono d’accordo nel
volerla affrontare.
D. IL CONFLITTO D’INTERESSI SARÀ UN ALTRO TEMA IN AGENDA?
R. Sì, ritengo debba essere affrontato nel futuro
Parlamento, anche se penso, stando alle statistiche degli
ultimi anni, che con molta probabilità non verrà affrontato,
come penso accadrà anche per la riforma della legge
elettorale. Sicuramente in Parlamento proporrei di tornare
su entrambi i temi.
D. QUALE SARÀ LA SUA PRIMA PROPOSTA IN PARLAMENTO?
R. Sarà su un tema gravissimo di cui non si ha
consapevolezza in Italia, come la maggior parte dei temi
ambientali. Sul nostro territorio c’è un proliferare di
piccole centrali a biomassa e biogas sotto 1 megawatt, più
precisamente sono tutte di 999 kW perché sotto 1 mW possono
avere procedure più snelle, non è prevista la valutazione di
impatto ambientale (Via) e soprattutto usufruiscono di
cospicui incentivi pubblici. Quindi le solite lobby si
stanno spartendo questi soldi. La nostra prima proposta sarà
quella di togliere i fondi a queste finte energie
rinnovabili per darli alle vere fonti alternative, come
l’eolico e il solare.
D. COSA PENSA INVECE DELLA TAV?
R. Sono decisamente no Tav, come tutto il Movimento 5
Stelle d’altronde, perché è una pura speculazione delle
solite lobby politiche e industriali. In Parlamento
proporremo un potenziamento delle linee ferroviarie che già
esistono in Val di Susa. Bisogna investire soldi nella
riqualificazione di quello che c’è, è anche così che si
creano nuovi posti di lavoro.
D. E SULL’ILVA, COME SI PUÒ AGIRE?
R. Sull’Ilva con il decreto del Governo è stata messa una
toppa. A Taranto è mancato negli scorsi anni un controllo da
parte di tutte le amministrazioni che non hanno bloccato una
corruzione dilagante gravissima, di cui ora tutti si devono
prendere le responsabilità. Ora la situazione è molto
difficile. Perché chiudendo l’Ilva si mandano a casa molti
lavoratori, ma è anche vero che se la magistratura ha deciso
così non ci si può passare sopra. E’ necessaria una bonifica
dell’Ilva e si potrebbe pensare di investire in questa
bonifica i lavoratori stessi, producendo quindi del lavoro.
In tal senso di certo il prossimo Parlamento dovrà tornare
sul problema, su cui hanno mangiato tutti. E questa non è
demagogia, è la pura realtà purtroppo.
D. NEI SUOI INTENTI C’È QUELLO DI FAVORIRE LE PRODUZIONI
LOCALI, IN QUALE MODO?
R. Nella mia realtà locale, a Jesi, come Movimento 5 Stelle
abbiamo preso contatti con le aziende locali e abbiamo
proposto di utilizzare spazi del Comune per fare ad esempio dei
mercatini. Penso che l’agricoltura, anche a livello
nazionale, possa e debba essere incentivata, anche
nell’ottica di creare nuovi posti di lavoro per i giovani.
Al momento c’è una vera e propria fuga dalle campagne.
Proporrò che gli incentivi che vengono ora dati alle false
rinnovabili (vedi centrali a biomassa) vengano dirottati
sull’agricoltura. (Public Policy)
VIC