Agricoltura bio, alla Camera il testo base è pronto

0

ROMA (Public Policy) Dall’istituzione al Mipaaf di un comitato ad hoc per l’agricoltura biologica (che sostituisce il comitato consultivo) a norme specifiche per sostenere la ricerca tecnologica e applicata nel settore della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura effettuata con metodo biologico, passando per disposizioni su costituzione di distretti bio e organizzazione dei produttori biologici. Senza dimenticare la nascita di un fondo appositamente dedicato.

Sono questi alcuni dei punti centrali su cui si fonda il nuovo testo base sull’agricoltura biologica adottato nel corso della settimana dalla commissione Agricoltura a Montecitorio. Dopo l’undicesima riunione di un comitato ristretto per trovare l’intesa su un testo da cui partire (la prima riunione del comitato è di giugno 2013) si è finalmente giunti all’elaborazione di un proposta che parte dall’abbinamento di due pdl sul tema, firmate da Massimo Fiorio (Pd) e Giuseppina Castiello (Lega). Vediamo il contenuto del testo base, che si compone di 15 articoli, suddivisi in 4 titoli.

OBIETTIVO SVILUPPO AGRICOLTURA BIOLOGICA
Anzitutto, si definisce, nell’ambito della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura effettuata con metodo biologico: il sistema delle autorità nazionali e locali e degli organismi competenti; i distretti biologici e l’organizzazione della produzione e del mercato e gli strumenti finanziari per il sostegno della ricerca, per la realizzazione di campagne di informazione e di comunicazione istituzionale. Puntando, anche, ad incentivare l’impiego dei prodotti ottenuti con il metodo biologico da parte di enti pubblici e istituzionali.

Quindi, la produzione biologica, dice l’articolo 1, “è attività di interesse nazionale con funzione sociale, quale settore economico basato prioritariamente sulla qualità dei prodotti, sulla sicurezza alimentare, sul benessere degli animali, sullo sviluppo rurale e sulla tutela dell’ambiente e della biodiversità, anche ai fini del raggiungimento degli obiettivi di riduzione dell’intensità delle emissioni di gas a effetto serra”. Il Mipaaf è l’autorità di indirizzo e coordinamento a livello nazionale delle attività amministrative e tecnico-scientifiche inerenti all’applicazione della normativa nazionale ed Ue. Le regioni, invece, “sono le autorità locali competenti, nel rispettivo territorio, per lo svolgimento delle attività tecnico-scientifiche e amministrative”.

continua –in abbonamento

IAC