ROMA (Public Policy) – Aumenteranno gli impianti industriali di competenza statale, sottratti alla competenza regionale. Una bozza di dl Ambiente, di cui Public Policy ha preso visione e che dovrebbe essere portata in Cdm in una delle prossime riunioni, ridefinisce infatti il riparto delle competenze tra Stato e Regioni per gli impianti soggetti all’Aia, ampliando le attuali competenze statali rispetto ad alcune categorie di impianti di particolare rilievo in precedenza attribuiti alla competenza regionale.
In particolare passano alla competenza statale le centrali termiche sopra i 100 MWt (in luogo della attuale soglia fissata a 300 MWt), gli impianti produttivi con potenza termica superiore ai 100 MWt (aventi effetti ambientali maggiori rispetto alle sole centrali), nonché le acciaierie secondarie. Analogamente, sono assegnati alla competenza statale anche gli impianti coinsediati, per garantire l’unicità del procedimento. Nella relazione illustrativa della norma si legge che “si può stimare che tali modifiche daranno luogo a un aumento di circa 340 installazioni soggette ad Aia statale, oltre le attuali in numero di circa 180, ripartite in dettaglio come segue: 5 bioraffinerie, 2 cokerie, 70 centrali termoelettriche, 65 cementifici, 40 vetrerie, 90 cartiere, 42 acciaierie, 36 installazioni connesse”.
Nella bozza (che è composta da 16 articoli) si assoggettano all’autorizzazione integrata ambientale statale: “Centrali termiche ed altri impianti di combustione con potenza termica di almeno 100 Mw; impianti di combustione facenti parte della rete nazionale dei gasdotti con potenza termica dialmeno 50 Mw; raffinerie di petrolio greggio (escluse le imprese che producono soltanto lubrificanti dal petrolio greggio); cokerie; impianti di gassificazione e di liquefazione di almeno 500 tonnellate (Mg) al giorno di carbone o di scisti bituminosi; acciaierie integrate di prima fusione della ghisa e dell’acciaio”.
E ancora “acciaierie di fusione secondaria di capacità superiore a 2,5 Mg all’ora; cementifici e vetrerie in cui avvengono combustioni con potenza termica complessiva di almeno 100 Mw; raffinerie di oli vegetali che producono combustibili; impianti chimici con capacità produttiva complessiva annua per classe di prodotto, espressa in milioni di chilogrammi, superiore” a soglie stabilite “cartiere in cui avvengono combustioni con potenza termica complessiva di almeno 100 Mw; installazioni per la cattura di flussi di CO2 ai fini dello stoccaggio geologico; installazioni funzionalmente connesse a d una di quelle di cui ai punti precedenti, localizzate nel medesimo sito; altre installazioni che svolgono attività delle categorie di cui all’allegato VIII (ovvero impianti di distribuzione di benzina; Ndr), localizzate interamente in mare”.(Public Policy) VIC
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