Gli arresti dei militanti di estrema destra, dal 2011

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ROMA (Public Policy) – “L’azione della polizia di Stato ha consentito nell’arco temporale compreso tra il 2011 e il 2016 di arrestare 53 militanti o simpatizzanti di estrema destra e di deferirne, a vario titolo, all’autorità giudiziaria 1.066. Dall’inizio del corrente anno, gli arresti sono stati 18 e le denunce 325″.

Sono i numeri dati in aula alla Camera dal sottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci, rispondendo a un’interpellanza urgente di Marco Miccoli (Pd) sulle “misure per contrastare i crescenti episodi di violenza causati da movimenti di estrema destra e iniziative, anche normative, per evitare la partecipazione alle competizioni elettorali di liste dichiaratamente ispirate all’ideologia fascista“.

Per quanto riguarda “la valutazione dei requisiti per l’ammissibilità delle liste elettorali per le elezioni – ha spiegato l’esponente del Viminale – è demandata alle commissioni elettorali circondariali nominate dal presidente della Corte d’appello”.

Si tratta di organismi, ha sottolineato Bocci, “sui quali il ministero dell’Interno non dispone di poteri di intervento circa le decisioni da esse assunte, operando le stesse in completa autonomia, senza vincolo gerarchico con l’Esecutivo”.

Il Viminale tuttavia, “nell’ambito dei suoi poteri, dirama le istruzioni per la presentazione e l’ammissione delle candidature, sia per le elezioni amministrative che per quelle politiche, richiamando sempre e puntualmente l’attenzione delle commissioni sulla necessità di ricusare i contrassegni in cui siano contenute espressioni, immagini o raffigurazioni che facciano riferimento a ideologie autoritarie”.

Bocci ha concluso: “Puntuali indicazioni saranno fornite in tal senso anche in occasione delle prossime elezioni politiche“. (Public Policy) GAV