ROMA (Public Policy) – Un assegno il cui ammontare è modulato sulla base della condizione economica del nucleo familiare, come individuata dall’Isee o da sue componenti, tenendo conto dell’età dei figli a carico e dei possibili effetti di disincentivo all’offerta di lavoro del secondo percettore di reddito nel nucleo familiare. È il contenuto principale della pdl Assegno unico ai figli che ha ricevuto lo scorso 30 marzoil via libera definitivo dall’aula del Senato, senza modifiche rispetto al testo che aveva ricevuto già il via libera alla Camera. Il provvedimento, a prima firma Graziano Delrio (Pd), è uno spin off del Family Act, che continua il suo esame a Montecitorio.
Il provvedimento, pubblicato in Gazzetta ufficiale mercoledì, entrerà in vigore il 21 aprile 2021.
Il ddl prevede una delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare, anche in via progressiva, le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e universale. L’assegno, basato sul principio universalistico, costituisce un beneficio economico, elargibile in forma diretta o in credito di imposta, attribuito progressivamente a tutti i nuclei familiari con figli a carico. Il testo approvato, quindi, non prevede importi prestabiliti ma il riconoscimento di un assegno mensile per ciascun figlio minorenne a carico, con maggiorazione dell’importo per i figli successivi al secondo.
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FRA