Assegno inclusione, verso contributo extra fino a 500 euro. L’emendamento del Governo

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di Giuseppe Pastore

ROMA (Public Policy) – In commissione Industria al Senato è stato depositato l’emendamento del Governo al dl Crisi industriali sull’assegno di inclusione con il quale si prevede un contributo straordinario di massimo 500 euro per i beneficiari della misura che nel 2025 hanno concluso il primo periodo di fruizione del beneficio (18 mesi) e sono stati ammessi al rinnovo per i successivi 12 mesi.

“In via eccezionale per l’anno 2025, al fine di rafforzare le misure di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, ai nuclei familiari interessati dalla sospensione di un mese del beneficio economico dell’Assegno di inclusione, dopo un periodo di fruizione non superiore a 18 mesi, è riconosciuto un contributo straordinario aggiuntivo dell’Assegno di inclusione”, si legge nella norma presentata al decreto che contiene anche misure per l’ex Ilva.

In particolare, ai nuclei familiari che hanno presentato domanda per il rinnovo dell’Assegno di inclusione, previa verifica della sussistenza dei requisiti previsti, spetta un contributo straordinario aggiuntivo pari all’importo della prima mensilità di rinnovo, comunque non superiore a 500 euro. La proposta del Governo aggiunge che, ove spettante, il contributo straordinario aggiuntivo viene erogato con la prima mensilità di rinnovo dell’Assegno di inclusione e comunque entro e non oltre il mese di dicembre 2025.

La misura avrebbe un onere stimato di 234 milioni di euro per il 2025. Dalla relazione tecnica che accompagna l’emendamento del Governo emerge che i nuclei interessati dalla norma in oggetto sono stimati in 533 mila e sono coloro che potrebbero raggiungere la diciottesima mensilità entro il mese di ottobre 2025.

Sulla base delle evidenze sul Reddito di Cittadinanza si stima che circa il 5% comunque non procederà alla domanda di rinnovo del beneficio per l’Assegno d’Inclusione. Pertanto, il numero di nuclei interessati dalla norma si stima possano essere pari a 506 mila: applicando a questi ultimi l’importo dell’ultima mensilità percepita, con limite superiore pari a 500 euro, come previsto dalla norma, pari in media a 462 euro, l’onere complessivo stimato per l’anno 2025 è di 234 milioni di euro.

Si ricorda che l’intervento normativo è stato annunciato qualche settimana fa dalla ministra del Lavoro, Marina Calderone, ed è stato confermata dallo stesso Governo con l’intenzione iniziale di depositare l’emendamento al dl Fisco, licenziato ieri dalla commissione Finanze della Camera.

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@cg_pastore