L’audizione dell’Arpa Puglia sulla centrale di Cerano

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ROMA (Public Policy) – “In termini percentuali, il massimo contributo delle emissioni della centrale alle concentrazioni medie annue totali è per l’So2 del 30%, per gli ossidi di azoto tra 9% e 10%, per il Pm10 non supera il 10%“.

A dirlo è stato Roberto Giuva, dirigente dell’Arpa Puglia, nel corso di un’audizione davanti la commissione Ambiente al Senato, nell’ambito dell’affare assegnato sulla centrale Enel di Cerano.

Il rappresentante dell’Arpa Puglia ha fatto sapere di aver depositato in commissione una relazione dettagliata sullo stato di salute ambientale delle aree interessate.

Giuva ha proseguito sostenendo che, per quanto riguarda i Pm10 nell’area di Torchiarolo, le maggiori concentrazioni sono dovute “per una parte preminente, valutabile nell’ordine del 90%, ad emissioni locali, dovute alla combustione di biomasse di tipo domestico e di tipo agricolo”.

Subito dopo il direttore scientifico dell’Arpa Puglia ha voluto specificare che “asserire che i superamenti dei livelli di qualità dell’aria, per quanto riguarda il Pm10 nell’area di Torchiarolo, dipendono dalla combustione di biomasse non vuol dire che automaticamente i cluster sanitari riscontrati dipendano dalla combustione di biomasse“. (Public Policy) NAF