ROMA (Public Policy) – Una perdita di gettito annua di competenza Ires/Irpef pari a 150,9 milioni di euro e di 24,4 milioni a fini Irap. È quanto si legge nella relazione tecnica del dl Banche – di cui Public Policy ha preso visione – in riferimento all’applicazione della norma che estende la cosiddetta patent box.
La stessa relazione spiega che per il primo anno di applicazione del regime opzionale in questione, in cui la quota di detassazione è del 30%, la perdita è di 90,5 milioni di euro a titolo di imposte sui redditi, mentre è di 14,7 milioni di euro per Irap; per il secondo anno, in considerazione della quota di detassazione del 40% la stima diviene di 120,9 milioni di euro per Ires/Irpef, e di 19,5 milioni di euro a titolo di Irap. La nuova norma – in sintesi – estende a tutti marchi d’impresa, inclusi quelli non commerciali – e dunque anche a quelli non funzionalmente equivalenti a brevetti – la tassazione agevolata dei redditi derivanti dall’utilizzazione e cessione di beni immateriali.
La patent box consiste in una esenzione del 50% (del 40% fin alla fine del 2015), ai fini Ires e Irap, dei proventi delle royalties ottenute dalla concessione in licenza di brevetti industriali e altri beni immateriali. Viene inoltre stabilito che, al fine della determinazione della quota di reddito agevolabile, i costi di attività di ricerca e sviluppo siano aumentati “di un importo corrispondente ai costi sostenuti per l’acquisizione del bene immateriale o per contratti di ricerca, relativi allo stesso bene, stipulati con società che direttamente o indirettamente controllano l’impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa società che controlla l’impresa fino a concorrenza del 30% del medesimo ammontare”.
Rispetto a quest’ultima parte della norma “si stimano redditi agevolabili conseguenti allo sfruttamento diretto ed indiretto dei beni in argomento per circa 1.174 milioni di euro netti che – si legge nella relazione tecnica – mediante l’applicazione della quota di detassazione a regime del 50%, forniscono l’ammontare definitivo dei redditi detassabili pari a circa 587 milioni di euro annui”. (Public Policy) NAF