(Public Policy) – Roma, 9 nov – Nel corso dei primi nove
mesi dell’anno i livelli produttivi, in contrazione in tutta
Italia, si sono riportati nel Mezzogiorno sui livelli minimi
della primavera del 2009. Vi ha influito la maggiore
dipendenza di quest’area dagli andamenti della domanda
interna. Nel resto del Paese la dinamica del prodotto ha
continuato ad avvantaggiarsi del contributo positivo delle
esportazioni, la cui crescita si è tuttavia attenuata nel
corso del primo semestre in tutte le aree del Paese.
Sono dati del bollettino Bankitalia “L’economia delle
regioni italiane. Dinamiche recenti e aspetti strutturali”.
ESPORTAZIONI: SICILIA IN TESTA
Nei primi due trimestri dell’anno le esportazioni di beni
dell’Italia sono cresciute solo lievemente, per effetto
della sostanziale stagnazione al Centro e del protrarsi nel
Nord di una dinamica debole, già osservata nel secondo
semestre del 2011. Al netto dei fattori stagionali
l’incremento delle esportazioni nazionali è stato pari,
secondo i dati di commercio estero dell’Istat, allo 0,5% nel
primo semestre rispetto al semestre precedente (dal 2,4% del
secondo semestre 2011).
Le esportazioni sono cresciute nel Nord Ovest dell’1,3%
(dall’1,9) e del 5,5% nel Mezzogiorno (a fronte di una
sostanziale stagnazione nel semestre precedente e grazie al
contributo delle esportazioni di petrolio dalla Sicilia).
Nel Nord Est e al Centro le esportazioni sono calate
rispettivamente dell’1,8 e dello 0,5%.
Sei regioni hanno fornito più dell’80% del contributo alla
crescita dell’export nazionale: la Sicilia (le cui
esportazioni sono cresciute del 21,2% nel primo semestre sul
periodo corrispondente), la Puglia (+11,3), la Toscana
(+10,7), l’Emilia Romagna (+5,2), la Lombardia (+4,9) e il
Piemonte (+4%).
CASSA INTEGRAZIONE IN AUMENTO
Il ricorso alla Cassa integrazione guadagni è tornato a
crescere a partire dal primo trimestre dell’anno in
corso.
Nei primi nove mesi
dell’anno, l’aumento rispetto allo stesso periodo del 2011 è
stato del 7% nel Nord Est, del 23 al Centro e del 16 nel
Mezzogiorno; nel Nord Ovest, dove il ricorso alla Cig rimane
su livelli storicamente elevati, le ore autorizzate sono
rimaste sostanzialmente in linea con l’anno precedente.
DISOCCUPAZIONE AL 17,4 NEL SUD
Nel primo semestre dell’anno il tasso di disoccupazione è
aumentato rispetto al semestre corrispondente di circa 2
punti percentuali al Centro Nord e quasi 4 nel Mezzogiorno,
attestandosi all’8,1% nel Nord Ovest, al 6,6 nel Nord Est,
al 9,2 al Centro e al 17,4 nel Mezzogiorno.
La crescita è stata sospinta anche dal significativo
aumento dell’offerta di lavoro (circa 2% al Centro Nord e
circa 4 nel Mezzogiorno, pari rispettivamente a circa 340
mila e a 300 mila persone).
La partecipazione è cresciuta soprattutto per la componente
femminile della popolazione (circa 3% al Centro Nord e quasi
8 nel Mezzogiorno) e per i giovani con 15-24 anni (circa 5 e
8%, rispettivamente).
In base all’indagine della Banca d’Italia, prevalgono le
imprese industriali e dei servizi che prevedono un calo
dell’occupazione nel 2012 rispetto a quelle che indicano
un aumento; le imprese del Centro e del Mezzogiorno
segnalano aspettative più pessimistiche rispetto a quelle
delle regioni del Nord.
MENO FINANZIAMENTI ALLE IMPRESE E ALLE FAMIGLIE
La dinamica dei finanziamenti bancari alle imprese, tornata
a flettere nell’ultimo trimestre del 2011, si è
ulteriormente indebolita nella prima parte di
quest’anno.
A giugno il tasso di
crescita dei prestiti, misurato sui dodici mesi, risultava
negativo in tutte le aree del Paese.
Il rallentamento dei prestiti bancari alle famiglie
consumatrici è proseguito nella prima parte dell’anno.
A giugno il tasso di crescita dei prestiti sui dodici mesi
risultava pressoché stazionario in tutte le aree
territoriali.
Negativo nel bimestre estivo il ritmo di crescita del
credito: -0,1% in agosto nel Nord Ovest; -0,5 nel Nord Est;
-0,1 al Centro e -0,6 nel Mezzogiorno.
SPEREQUAZIONI NELLA SPESA DELLE FAMIGLIE
La spesa complessiva del 20% delle famiglie con i consumi
più alti è 5,2 volte quella del 20% delle famiglie con i
consumi più bassi; la proporzione è rimasta costante
nell’intero periodo di osservazione.
Nel Nord il rapporto tra la spesa delle famiglie più ricche
e quelle delle più povere si è mantenuto intorno a 4,7,
mentre al Centro e nel Mezzogiorno esso è leggermente
diminuito con la crisi, attestandosi rispettivamente a 4,2 e
a 4,5 nella media del triennio 2008-2010.
RACCOLTA BANCARIA IN AUMENTO
In tutte le aree territoriali la raccolta bancaria
effettuata presso famiglie e imprese residenti in Italia si
è rafforzata nella prima parte dell’anno. A giugno
l’incremento della raccolta retail, misurato sui dodici mesi
e riferito all’area di residenza della controparte, è
risultato più marcato nel Nord Ovest (2,9%) e nel Nord Est
(e 3,5%) e inferiore al Centro (0,9) e nel Mezzogiorno
(1,6).
Il recupero dei depositi è riconducibile soprattutto alle
famiglie consumatrici. A giugno, il tasso di crescita delle
consistenze era pari al 4,4% nel Nord Ovest, al
6,7% nel Nord Est, 2,5% al Centro e 1,6 nel Mezzogiorno.
Secondo le informazioni tratte dalla Regional Bank Lending
Survey in tutte le aree territoriali gli intermediari hanno
cercato di sostenere la raccolta offrendo una remunerazione
più alta sui depositi con durata prestabilita e sulle
obbligazioni proprie. L’incremento della remunerazione è
risultato meno accentuato nel Nord Ovest. (Public Policy)
SPE