BILANCI PARTITI: PROPOSTA ABC, CONTROLLI MA NESSUN TAGLIO

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(Public Policy) – Roma, 12 aprile 2012 – Dopo lo scandalo finanziario che ha investito la Lega Nord, i leader di Pdl, Pd e Terzo Polo hanno presentato una proposta di legge che modifica le regole sul controllo dei bilanci dei partiti ma non intacca il finanziamento pubblico. Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pier Ferdinando Casini (Abc) hanno trovato un accordo per affidare a una società esterna di revisione, il giudizio sul bilancio che i partiti presentano ogni anno, e istituire una commissione esterna al Parlamento che proceda alla verifica contabile delle spese (attualmente il controllo è affidato, dalla legge n.2 del 1997 al tesoriere del Partito e a un collegio dei revisori nominati dai presidenti delle due Camere).

La Commissione sarà formata dai presidenti della Corte dei conti, del Consiglio di Stato e del primo presidente della Corte di Cassazione. Ricevuto il parere della società di revisione effettuerà il controllo sulle spese entro il 31 luglio di ogni anno, e invierà una relazione ai presidenti di Camera e Senato. Spetterà a loro applicare le sanzioni, nel caso di irregolarità. Tali sanzioni consistono nel taglio dei rimborsi elettorali di una cifra pari a tre volte l’anomalia finanziaria riscontrata (attualmente è il doppio).

Inoltre La proposta di legge propone di abbassare la soglia dei contributi privati, che passa da 50mila passa a 5mila euro, e fissare a 50mila il contributo delle organizzazioni partitiche a fondazioni, enti e società che non devono essere dichiaro. Si introduce il divieto di investire in strumenti finanziari diversi dai titoli emessi dallo Stato italiano. A questo nuovo schema di controllo si aggiunge l’obbligo di pubblicare sul sito della Camera, il bilancio, corredato dalla relazione della società di revisione esterna.

Rimane invariata la disciplina del finanziamento pubblico sotto forma di rimborso elettorale. Nessun taglio, “sarebbe un errore drammatico, che punirebbe tutti allo stesso modo (…) e metterebbe la politica completamente nelle mani di lobbies, centri di potere e di interesse particolari”, si legge nella relazione introduttiva al proposta.