ROMA (Public Policy) – Dall’istituzione di un comitato istituzionale ad hoc per la salvaguardia di Venezia a misure per lo sviluppo di investimeti green nel porto di Marghera, passando per nuove norme sui flussi turistici e la rinascita del magistrato delle acque per le province venete. E, ancora: trasferimento di funzioni ad hoc alla Città metropolitana di Venezia, adozione di un piano generale degli interventi del sistema lagunare e istituzione di una authority per il Mose, con funzioni di controllo sulla conclusione dei lavori e sulla sicurezza e sulla manutenzione dei manufatti.
È quanto prevede, in sintesi, un disegno di legge incardinato in commissione Ambiente alla Camera, a prima firma Nicola Pellicani (Pd), che riforma la legislazione speciale su Venezia, al fine, si legge nella relazione illustrativa, della “valorizzazione artistica, storica e archeologica”, della promozione dello “sviluppo sociale ed economico della città e del suo complesso sistema lagunare” e della tutela dell’equilibrio “idraulico, fisico e morfologico”.
Il relatore della pdl è lo stesso Pellicani. Come ricordato dal presidente della VIII commissione a Montecitorio, Alessandro Benvenuto (Lega), partirà a gennaio un ciclo di audizioni “di soggetti qualificati a fornire preziosi elementi di conoscenza su una realtà tanto complessa quanto unica”.
OBIETTIVO AGGIORNAMENTO LEGISLAZIONE SPECIALE
Come ha ricordato Pellicani durante l’incardinamento della proposta, la legge speciale su Venezia “da quasi cinquant’anni rappresenta uno strumento fondamentale per il governo della città e della laguna di Venezia, che va però attualizzato, rendendolo più aderente le esigenze del territorio che sono maturate negli anni”. E dopo “i drammatici eventi del 12 novembre scorso e dei giorni successivi, in cui si sono susseguite maree eccezionali con una punta massima di 187 cm, tale revisione non è più rinviabile”.
La pdl del Pd “presenta un impianto ‘federalista’ e ‘metropolitano’, assegnando maggiori funzioni agli enti locali, con una visione nell’ambito della città metropolitana” e riconosce “la specialità di Venezia, introducendo elementi di federalismo fiscale e assegnando un’effettiva autonomia d’azione ai vari enti soggetti pubblici della città”.
PIANO GENERALE INTERVENTI
Il progetto legislativo prevede l’istituzione di un piano generale degli interventi del sistema lagunare veneziano, elaborato per un periodo di dieci anni, con programmi triennali di spesa annualmente aggiornati. Il piano prevede un fondo ad hoc per studi e ricerche ed è redatto, con il coinvolgimento di tutti gli enti istituzionali e sociali interessati.
In sostanza, il piano dovrà occuparsi di moltissimi aspetti che riguardano la città e la laguna, dalla manutenzione ‘ordinaria’ della città agli interventi di salvaguardia della laguna, fino a programmi specifici per tutela, restauro e conservazione dei beni culturali e del patrimonio storico, artistico e architettonico mobiliare e immobiliare, consolidamento delle difese a mare e piano di bonifica e di recupero dei siti inquinati.
Previsti anche interventi specifici per la rivitalizzazione socio-economica della città, per contribuire ad assicurare una nuova fase dello sviluppo economico del territorio veneziano,” a partire dal rilancio del distretto del vetro artistico”. Sul punto, la pdl, tra gli altri interventi, punta alla promozione e allo sviluppo “di un turismo consapevole e di qualità”, prevedendo forme specifiche di organizzazione e controllo dei flussi, oltre al miglioramento “dell’offerta e dei servizi, con la realizzazione di appositi punti di accesso alla terraferma e alla laguna”.
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IAC