Cosa non c’è più nella versione definitiva del decreto Siccità

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ROMA (Public Policy) – Salta, nella versione definitiva del dl Siccità, entrato in vigore il 15 aprile, la previsione di un Fondo per il miglioramento della sicurezza e la gestione degli invasi, inserito nelle precedenti bozze del provvedimento.

Il Fondo, da istituire nello stato di previsione del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, sarebbe stato destinato “alla realizzazione delle operazioni di sghiaiamento e sfangamento delle dighe”. Nella bozza, tuttavia, non veniva indicata la dotazione da destinare alla misura.

A rimanere fuori dalla versione definitiva del dl, anche la proposta di sospensione dei mutui per i piccoli concessionari idroelettrici.

Mentre c’è, nero su bianco, il compenso per il commissario straordinario: da determinarsi con il decreto di nomina, non sarà superiore a 100mila euro annui. Agli oneri della misura, il decreto provvede con una copertura di 77.409 per il 2023 (partendo dal 1° maggio) e di 132.700 per il 2024, comprensiva degli oneri a carico dell’amministrazione.

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VAL