ROMA (Public Policy) – “I debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023 possono essere estinti” in un massimo di 120 rate, la prima delle quali in scadenza il 31 luglio 2025.
Lo prevedono due disegni di legge della Lega, presentati al Senato e alla Camera, a prima firma rispettivamente del capogruppo del Carroccio a Palazzo Madama Massimiliano Romeo, e del presidente della commissione Attività produttive della Camera Alberto Luigi Gusmeroli. I due ddl introducono quindi una nuova rottamazione delle cartelle, la quinta dal 2016, delineata come obiettivo dal leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini, che dopo l’ultimo Consiglio federale del partito la scorsa settimana ha scritto sui propri social “Avanti sulla strada per la rottamazione delle cartelle esattoriali, con l’obiettivo di arrivare a una vera Pace Fiscale per milioni di italiani in buonafede”.
La Lega sarà in piazza con dei gazebo a inizio marzo per promuovere la rottamazione, mentre Forza Italia e Fratelli d’Italia, pur non dichiarandosi contrari in linea di principio alla norma, preferiscono porre l’accento sul taglio dell’Irpef per i ceti medi.
PAGAMENTO FINO A 120 RATE
I due ddl prevedono che la rateizzazione dei carichi affidati agli agenti della riscossione dal 2000 fino al 2023 possano essere estinti con un pagamento rateale. Sarà il contibuente ad indicare il numero di rate in cui dilazionare il pagamento, fino a un massimo di 120, con la prima rata in scadenza il 31 luglio 2025 e le altre che andranno a scadere l’ultimo giorno di ogni mese.
Il contribuente dovrebbe pagare solamente l’importo dovuto originariamente, più le somme dovute a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notificazione della cartella di pagamento. Non sarebbero da pagare quindi gli importi dovuti a titolo di interessi, di sanzioni e le somme maturate a titolo di aggio. Questa è una differenza significativa della rottamazione quinquies rispetto alla precedente (introdotta con la legge di Bilancio 2023), che prevedeva invece l’applicazione di un tasso di interesse del 2% annuo sulle somme dovute.
Se il debitore avesse già corrisposto l’importo originario, dovendo saldare solamente le somme dovute a titolo di interessi e di sanzioni, sarebbe comunque tenuto ad aderire alla rottamazione per estinguere il debito rimanente.
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LUC